ALATRI - ALLA RISCOPERTA DEL BASSORILIEVO
- Tommaso Villa
Migliaia di bambini e centinaia di genitori, e ovviamente di insegnanti e personale scolastico nel corso di oltre 60 anni hanno avranno notato quell'opera d'arte; qualcuno avrà addirittura pensato fosse una crosta o una cosa brutta da vedere. A quanto pare, però così non è. Quella ceramica fu realizzata più di mezzo secolo fa dal noto ceramista spoletino Leoncillo Leonardi.
E molto presumibilmente l'incarico all'artista umbro gli fu affidato perché vincitore di un concorso, e in virtù della celeberrima meglio conosciuta come "Legge del 2%" (Norma introdotta nel 1949 e che prevedeva l'obbligo di abbellimenti artistici per l'edilizia pubblica di nuova generazione, con l'ulteriore obbligo di accantonamento di somme non inferiori al 2% del costo totale dell'intervento per opere d'arte n.d.a). L'opera in ceramica consta di tre file di otto mattonelle rettangolari ed è in un buono stato di conservazione è rimasta allocata appunto per oltre 60 anni dell'atrio della Scuola elementare Luigi Ceci in via del Calasanzio. Da qualche tempo, visto che si è ritenuto necessario l'abbattimento del plesso scolastico, l'opera dell'artista umbro è stata trasferita presso il museo civico.
Prima di ricostruire l'intera vicenda legata all'importante manufatto è opportuno specificare che la Città di Alatri ha un'opera importantissima sia a livello storico/culturale che economico, e che andrebbe al meglio valorizzata e promossa, cosa non fatta finora visto che sono ormai anni che ne è stata accertata la paternità, ovvero che la ceramica è di Leoncillo Leonardi. Ad interessarsi di quanto in oggetto due esperti: il professor Marco Tonelli, storico e critico d'arte, docente dell'Arte contemporanea presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia, ed il professor Luigi Fiorletta già direttore dell'Accademia delle Belle Arti di Frosinone, Curatore di Grandi Eventi di Arte Contemporanea e Consulente di Progetti Culturali nonché organizzatore di diverse edizioni della Biennale d'Arte di Alatri.
"Il professor Marco Tonelli esperto dell'opera di Leoncillo Leonardi mi disse che secondo lui ad Alatri doveva esserci un'opera dell'artista spoletino - spiega il professor Luigi Fiorletta - Lì scattò in me il ricordo di quando frequentavo le elementari, della sua collocazione, così andati alla scuola Luigi Ceci per verificare ed avere la conferma dell'esistenza. Dopo una serie di ricerche tra me e Tonelli, esce fuori - diciamo così il bozzetto dell'opera; una tempera su cartone di cm85x25". Accertata così la paternità della ceramica di Leonardi che nel 1960 vinse il concorso per una grande ceramica da collocarsi nell'edificio scolastico Luigi Ceci. Visto che il plesso di via del Calasanzio doveva essere abbattuto, occorreva per ragioni di sicurezza e tutela artistica procedere allo spostamento della ceramica e quindi risultava necessario conferire incarico a personale altamente specializzato in progetti culturali ed in storia dell'arte con particolare riferimento ad esperti dell'opera di Leoncillo Leonardi.
Il Comune di Alatri così affida l'incarico, dopo aver presentato un progetto al professor Marco Tonelli le prestazioni in parola del professor Luigi Fiorletta. Mentre per quanto riguarda le fasi di rimozione, movimentazione e trasporto dell'opera in altra sede ad una ditta della provincia di Frosinone. Non ci risulta che i due esperti, incaricati Tonelli e Fiorletta abbiano partecipato a tali importanti e delicati interventi. Questo non interessa agli alatrensi ed agli amanti dell'arte e di Leoncillo. Forse, però, le tempistiche della rimozione e del nuovo allestimento presso il Museo Civico... avrebbero permesso già un'adeguata fruizione dell' opera in ceramica ceramica!
Piuttosto interessa sapere di più dell'opera e della relazione tecnica degli esperti. L'opera in questione è un bassorilievo e non un manufatto di poca importanza come detto da qualcuno. Leoncillo Leonardi (1915-1968) nella sua attività realizzò numerose opere decorative per navi da crociera, hotel, cinema, chiese, ospedali ed altro riferibile alla legge del 2%. Tra queste vi è un'opera installata nel 1960 in una scuola di Spoleto, spostata e ricollocata per la sua salvaguardia e valorizzazione presso la Galleria d'Arte moderna di Spoleto.
Tornando al bassorilievo in Alatri, si legge nella relazione: " Esso è formato da tre file di otto grandi mattonelle rettangolari di 56x40 l'una, presenta nella parte centrale la chiara raffigurazione di quattro bambini/bambine che tenendosi per mano danzano in circolo intorno ad un albero con quattro grossi frutti rossi, mentre nella parte più a destra e sulla fascia superiore si vedono chiaramente lo Spigolo delle Mura dell'Acropoli, la Chiesa di Santa Maria Maggiore con la Fontana Pia e il Duomo. La fascia inferiore presenta motivi di alberi alternati a volatili domestici come una colomba, una gallina e un gallo, e nella parte sinistra foglie e alberi stilizzati nella fascia mediana, colombe bianche e grigi in volo, in quella superiore e in quella inferiore frutti tra cui due fette di cocomero, di cui una poggiata su un portafrutta". Al momento della relazione l'opera si presentava in ottime condizioni (ci auguriamo che sia ancora così), non si vedevano perdite di materiale o sbeccature delle mattonelle se non in prossimità dello spigolo di una di esse e alcune crepe superficiali. Si consigliava lo spostamento in termini di recupero dal momento che la scuola era chiusa ormai da anni, ed un'adeguata risistemazione, ed un'altrettanta valorizzazione museale visto anche le dimensioni rilevanti. La nuova collocazione avrebbe portato un motivo di attrazione turistica e culturale per Alatri".
Bruno Gatta