IL FATTO - ATTENTI ALLE TRUFFE TELEFONICHE

  • Tommaso Villa

ll 10 luglio, sono stati registrati nella giurisdizione della Compagnia di Anagni dei tentativi di truffa ai danni di anziani, in modo particolare casi si sono verificati nei comuni di Anagni e Paliano. Il modus operandi di questi malviventi è sempre lo stesso: soggetti che fingendosi appartenenti alle Forze dell’Ordine contattano telefonicamente e prospettano alle ignare vittime problematiche giudiziarie nelle quali sarebbero coinvolti i loro cari e che potrebbero essere risolte mediante la consegna di danaro, monili in oro e beni di valore, in cambio di un esito favorevole della vicenda.

Le truffe fortunatamente non sono andate a buon fine grazie alla pronta reazione delle vittime, le quali, intuendo che quello a loro prospettato al telefono dai finti Carabinieri fosse tutto inventato e frutto di un raggiro che si stava consumando nei loro confronti, prontamente hanno interrotto la conversazione contattando il numero unico di emergenza “112” chiedendo l’immediato aiuto.

Le mancata consumazione delle truffe, merito oltre che dalla risolutezza delle anziane vittime è anche il fattivo risultato della campagna di sensibilizzazione condotta in questi ultimi anni dall’Arma dei Carabinieri e nello specifico dalla Compagnia di Anagni che nella propria giurisdizione ha previsto, programmato ed eseguito una molteplicità di incontri con la popolazione locale al fine di coinvolgere quanti più anziani appartenenti alla cosiddetta “fascia debole”.

I Carabinieri nel corso di questi incontri hanno spiegato ai presenti che nel periodo estivo il pericolo delle truffe è maggiore a causa del parziale svuotamento delle città e quindi le persone della terza età a volte rimaste sole, sono quelle più vulnerabili. In ragione di ciò i Militari con esempi pratici hanno dispensato consigli su come difendersi parlando di uno dei casi più comuni, come la truffa del finto nipote o del finto avvocato. Il modus operandi ricorrente è costituito da una telefonata all’anziano nel corso della quale un sedicente avvocato/appartenente alle forze dell’ordine racconta che un parente dello stesso anziano, un figlio o un nipote, è rimasto coinvolto in un incidente o in un fatto penale e avrebbe bisogno, per non avere problemi con la giustizia, di pagare subito, in contanti, una sorta di cauzione. La vittima, messa in agitazione dalla telefonata concitata e spesso disturbata nella comunicazione, crede al racconto e consegna il denaro contante ad un emissario inviato a casa, ma in realtà un complice dello stesso.

I militari hanno rappresentato che il fenomeno delle truffe, sempre più diffuso e attuale, lascia nei nostri nonni e genitori anziani oltre al danno economico e al trauma psicologico dell’invasione del proprio spazio domestico, anche il senso di colpa di essere state raggirate.

Per tale ragione è importante far sapere alle fasce deboli che non sono soli perché l’Arma dei Carabinieri è sempre presente e quando si hanno dubbi sulle persone che si incontrano o che vogliono entrare in casa è bene telefonare al Numero unico di emergenza “112”, oppure interessare la Stazione Carabinieri competente territorialmente perché i Carabinieri vivono la comunità e rappresentano punti di riferimento per l’intera collettività.