LA CIAMBELLA - ERBE DI FIUME E INQUINAMENTO
- Tommaso Villa
Mi sono soffermato a guardare quel poco d’acqua che scende dalla cascata, ringraziando “il Signore della Cascata” per quel poco d’acqua che elargisce, e poi ho cercato di capire cosa sta succedendo a quel piccolo tratto di fiume tra la cascata e il ponte: c’è una proliferazione di piante, in alcuni punti fanno da barriera alla sporcizia.
Non sono un esperto, ma due considerazioni l’ho fatte: di per se se c’è una tale quantità di piante in acqua potrebbe voler dire che il fiume è in buona salute, almeno sotto la cascata, l’altra considerazione è che le piante sembrano stiano prendendo il sopravvento sulle acque ed hanno la cattiva abitudine di catturare tutta la monnezza che transita sul fiume. La stessa situazione sta evolvendo sul secondo ponte, quello con il ramo del fiume che scende dal Valcatoio.
Questo non è un invito a pulire l’alveo del fiume dalle piante d’acqua, è una sorta di grido rispetto alla poca acqua rimasta, che “i Signori delle cascate” elargiscono. Ma c’è un’altra considerazione ed è un problema che si trascina da anni, senza che si veda una soluzione: ma i depuratori? Come sta il nostro fiume, in che salute versa, c’è qualcuno che si preoccupa di gestire e controllare lo stato di salute del fiume?
E allora sono stato al Lago della Posta ed ho controllato quello che potevano vedere i miei occhi ed ho avuto la terribile conferma: nel Lago di Posta Fibreno, Riserva Naturale Regionale, non ci sono pesci e la dove si trova la voragine con il Cristo sommerso, la vegetazione lacustre sembra sparita. Anche le foto riprese dai subacquei confermano la desolazione terribile di quel luogo. Ma che diavolo è successo, possibile che una risorgiva naturale sia inquinata al punto da non ospitare più pesci e piante acquatiche? Qualcuno può rispendere? Qualcuno sente di avere l’autorità di indagare su questo disastro? Sembra assodato che Posta Fibreno, Fontechiari, Sora, Isola del Liri, Arpino non hanno depuratori. Questo vuol dire che le fogne scaricano direttamente nelle acque del Lago, del Fibreno e del Liri.
Mi sento un ingrato: una meraviglia naturale violentata a tal punto da trascurare la salute delle acque e da utilizzarle come discarica naturale, senza che si veda finalmente un atto concreto che metta in atto i depuratori. “te l’aggi apprummiss mo lo volet pur! Antico detto napoletano che descrive la situazione.
Altra considerazione: l’elevato numero di sbarramenti lungo il fiume costringe le varie dighe a ripulire dalla plastica e dai rami che vanno ad accumularsi sulle grate che inviano l’acqua alle turbine. Ce ne sono talmente tante di dighe che le acque del Liri dovrebbero essere indenni dalla plastica e invece…. Ma chi è che dovrebbe controllare se l’attività continua di ripulitura delle griglie non ritorni al fiume senza che ci sia la raccolta, come dovrebbe essere, di questo materiale?
Lo stato di salute del nostro fiume è agonizzante, quei pochi pesci rimasti sono concentrati sotto la cascata, grazie alla potenza depurativa del salto, ma se il salto è sempre meno ricco anche la vita sotto la cascata ne soffre.
Non possiamo continuare a ignorare che la salute del fiume riguarda anche la nostra salute, che un fiume pulito, che il trattamento delle acque con i depuratori è una grande risorsa per la nostra stessa salute. Non possiamo continuare a barattare una falsa illusione di ricchezza economica, che non c’è più, con la nostra salute.
Goccia d'acqua