CANNETO - OMAGGIO A PADRE LUCA BRANDOLINI
- Tommaso Villa
Il Presidente dell'Accademia Ora et labora dottor Antonio Pittiglio, i soci e benemeriti dell sodalizio laico, d’intesa con il Rettore del Santuario Regionale di Canneto, don Antonio Molle, hanno inviato una loro rappresentanza presso l’alpestre Basilica Pontificia dedicata alla Vergine Bruna, per omaggiare con un’onorificenza pubblica, ai sensi della loro vocazione statutaria, Sua Eccellenza Monsignor Luca Brandolini, già Vescovo titolare di Sora-Aquino-Pontecorvo dal 1993 al 2009 e che ha compiuto nell’aprile scorso 65 anni di sacerdozio.
La località è stata scelta perché tutt’oggi, alla veneranda età di 92 anni, egli, nel pieno dell’estate, continua a soggiornarvi, privilegiando non solo come meta di riposo e meditazione, ma anche come occasione periodica per servire con l’azione sacramentale quella Chiesa locale che conserva sempre nel cuore. Altresì, ricorrono esattamente 20 anni, allorché con il suo patrocinio e autorevole accompagnamento prese il via l’edizione dei prestigiosi “Quaderni del Santuario di Canneto” portati poi avanti per un decennio dall’attuale Rettore con una formidabile squadra di compianti collaboratori come suo fratello, il prof. Angelo Molle (+2016), mons. Dionigi Antonelli (+ 2024) e mons. Vincenzo Tavernese (+2012). Dopo la S. Messa Vespertina presieduta da Monsignor Brandolini, l’Accademia ha avviato la manifestazione premiale con la lettura del Verbale Declamatorio affidata specialmente per l’occasione al professor Filippo Carcione, considerando i legami con questo Vescovo che, a suo tempo, l’aveva voluto affiancare come formatore IRC all’allora Direttore dell’Ufficio Scuola, don Mario Zeverini (+ 2020), e stabilizzare contestualmente come docente nella Scuola di Formazione Teologica Diocesana “S. Tommaso d’Aquino”, la quale, già ben decollata sin dall'epoca Direzione di Monsignor Bruno Antonellis (+ 2019), stava comunque conoscendo, al giro di boa dei due millenni, un ulteriore incremento, tanto da stimolare la Diocesi ad erigere, per il gran numero di iscritti, ben due sedi, una a Sora e una a Roccasecca.
Scorrendo il Verbale Declamatorio, è stata ripercorsa la carriera di Monsignor Brandolini, iniziando dal suo impegno di giovane sacerdote vincenziano, che, forte di un Dottorato conseguito nel 1966 presso il Pontificio Istituto Liturgico “S. Anselmo”, buona parte aveva avuto con pubblicazioni scientifiche e interventi pubblici nell’affermazione della Costituzione conciliare “Sacrosantum Concilium”, le cui novità trovavano, già all’indomani del Vaticano II, molte resistenze in settori ecclesiastici legati a visioni controriformiste non più eloquenti nel mondo contemporaneo.
«Per la sua sensibilità rivolta all’Incarnazione permanente del Vangelo “in un mondo che cambia” – ha proseguito testualmente il Verbale Declamatorio – il Vicariato di Roma, tra gli Anni ‘70 e ‘80, oltre a volerlo parroco della SS. Trinità in Castello di Lunghezza, lo chiamò a esercitare incarichi di primo piano come Responsabile del Centro Pastorale del Culto e della Santificazione e poi Direttore del Centro Diocesano per i ministeri e per il diaconato permanente. Per meriti sul campo, nel 1987 fu consacrato nell’ordine dell’episcopato ed elevato ad Ausiliare di Roma per la Pastorale Sanitaria, trovando così modo di coniugare l’amore per la sacra liturgia, centro e cuore della vita contemplativa, con l’attenzione alle infermità umane, centro e cuore della vita attiva.
L’apprezzamento generale riscosso nella Chiesa italiana lo portò, infine, nel 1993 a ricoprire il ruolo di Presidente della Commissione Episcopale per la Liturgia e Presidente del Centro di Animazione Liturgica. E sempre quell’anno, Papa S. Giovanni Paolo II, lo nominò Vescovo Ordinario di Sora-Aquino-Pontecorvo, dando l’opportunità a codesta Diocesi di sperimentare direttamente il suo alto magistero, la sua amabile umanità, la sua saggezza pastorale e la sua profonda spiritualità. Vescovo emerito dal 2009, non ha dismesso la sua dedizione alla vita ecclesiale, esercitando fino al 2022 come Vicario arcipretale della Basilica Lateranense. In questa stessa Basilica, nel 2023, con una toccante cerimonia pubblica, è stato salutato come il vescovo locale “più anziano” residente nella Diocesi di Roma».
Terminata la rassegna del curriculum, il giornalista Fernando Riccardi, Direttore del Comitato Scientifico, ha proclamato solennemente mons. Brandolini nuovo «Socio Benemerito», aggiungendolo così, secondo Verbale Declamatorio, all’Albo dei Prelati insigniti a vario titolo di onorificenze accademiche come “quarto e ultimo” di una lista comprendente fin qui: S. Em.za card. Raffaele Farina (Bibliotecario Emerito di Santa Romana Chiesa e già Rettore dell’Università Pontificia Salesiana), S. Ecc.za mons. Bernardo D’Onorio (Arcivescovo Emerito di Gaeta e già Abate Ordinario di Montecassino) e S. Ecc.za mons. Fabio Fabene (Arcivescovo Titolare di Montefiascone e Segretario del Dicastero delle Cause dei Santi).
Quindi, il Presidente dell’Accademia, dott. Antonio Pittiglio, assistito dalla prof.ssa Maria Rosaria Fabrizio, ha consegnato ufficialmente la targa celebrativa dell’omaggio pubblico tributato a mons. Brandolini con l’attestato di benemerenza per lo straordinario servizio reso alla promozione del territorio, nei termini che il Verbale Declamatorio, con la dichiarata coscienza di un «semplice inventario», così riassume genericamente:
La cura competente e appassionata per la liturgia, motore imprescindibile di tutta la vita cristiana; la lotta speciale e senza sconti per la purificazione della pietà popolare e delle tradizioni religiose incrostate spesso di fuorvianti tratti folkloristici; la vicinanza costante al clero e al popolo di Dio con uno stile sapientemente commisto di paternità e fraternità, come sottolineato simbolicamente dal suo insistente monito a voler essere chiamato da tutti semplicemente Padre Luca e non Eccellenza; l’attività sincera per il coinvolgimento sempre più ampio del laicato nella vita ecclesiale, fino al ripristino di un diaconato permanente disperso localmente forse già dall’età paleocristiana; il lavoro intenso per il consolidamento della Caritas e della Catechesi, con la capillare diffusione di strutture territoriali per la formazione permanente e l’azione aggiornata degli operatori; l’interesse premuroso per l’incentivazione della cultura e la valorizzazione della memoria storica come testimoniato dal superlativo riordino dell’Archivio e della Biblioteca Diocesana “Card. Cesare Baronio”; il coinvolgimento personale nella docenza universitaria, esercitata inizialmente nei grandi Atenei romani come la Lateranense e la Gregoriana, e poi localmente nell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni. I ringraziamenti di mons. Brandolini alla rappresentanza dell’Accademia e a tutta l’assemblea dei convenuti hanno concluso l’evento, non senza l’abbraccio finale che ciascuno dei presenti in un clima festante ha voluto recargli, aspettando con gioiosa pazienza il proprio turno. E' più che mai doveroso ricordare che l'Accademia internazionale Ora et labora, sodalizio caro al presidente dottor Antonio Pittiglio premia ogni anno personalità che si sono distinte nei vari campi di azione sociale allo scopo altamente etico ed educativo di indicare, soprattutto nei giovani modelli concreti di riferimento, inoltre l'acacdemia conserva i valori benedettini come riferimenti statutari.
Bruno Gatta