CASSINO - TENTATO OMICIDIO, INCENDO E FURTO

  • Tommaso Villa

Nella mattinata del 30 luglio 2025, i Carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cassino hanno dato esecuzione a tre ordinanze di misure cautelari personali emesse, su richiesta della Procura della Repubblica di Cassino, dal G.I.P. del Tribunale di Cassino nei confronti di tre persone, tutte residenti nella città di Cassino, già note alle forze dell’ordine.

I provvedimenti restrittivi sono stati emessi a seguito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino e sono riferiti a una grave vicenda accaduta nella notte del 18 maggio 2025, che ha avuto come teatro l’esterno di due esercizi pubblici ubicati nel centro cittadino. Le tre persone raggiunte dai provvedimenti restrittivi sono indagate per i reati di tentato omicidio, danneggiamento seguito da incendio, furto aggravato, nonché fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di un ordigno incendiario.

I FATTI

La notte del 18 maggio, uno degli indagati si recò in un locale pubblico della città, dove consumò bevande alcoliche e pretendeva dal gestore tre bottiglie di prosecco gratuite. Dopo un tentativo di mediazione, il gestore acconsentì a vendergli due bottiglie a metà prezzo e a regalargliene una, nel tentativo di evitarne la permanenza e scongiurare disordini. Successivamente, l’indagato si trattenne per breve tempo all’esterno del locale in compagnia di un secondo complice, con il quale si spostò in un altro esercizio pubblico poco distante, dove continuarono a bere. In quel locale ebbe inizio una discussione con un avventore del posto, un uomo di 41 anni. Il diverbio degenerò progressivamente, finché il proprietario del locale intervenne per allontanarli, riuscendo a portarli fuori dal locale. Una volta sulla pubblica via, i due indagati aggredirono fisicamente il 41enne, utilizzando alcuni sgabelli posizionati all’esterno. Il proprietario decise quindi di chiudere il locale, mentre il 41enne rimase nei pressi. I due aggressori si allontanarono e si fecero raggiungere da un terzo complice. Poco dopo, i tre fecero ritorno sul posto e, cogliendo di sorpresa l’uomo, lo minacciarono nuovamente e lo accoltellarono. Dei quattro fendenti, diretti verso l’addome, uno attinse la vittima ma senza colpire organi vitali. L’uomo ricevette soccorso immediato dal personale del 118 e fu trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “Santa Scolastica”, dove i medici gli prestarono tutte le cure necessarie.

Poco più tardi, determinati a compiere un’azione dimostrativa e ritorsiva, i tre individui si organizzarono per mettere in atto un vero e proprio attentato ai danni dei due locali. Reperirono una bombola di GPL per uso domestico, sottrassero un estintore da una stazione di servizio della zona e assemblarono un rudimentale ordigno incendiario, tipo molotov. Tornati sul posto, danneggiarono le vetrate dei due esercizi commerciali utilizzando la bombola e l’estintore come arieti e, successivamente, lanciarono l’ordigno incendiario all’interno di uno dei locali, provocando un principio d’incendio. Il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri evitò conseguenze ben più gravi. Durante il sopralluogo furono rinvenuti elementi decisivi per accertare la natura dolosa del rogo, tra cui l’innesco utilizzato per l’accensione del dispositivo rudimentale.

Attraverso l’attenta analisi delle tracce e delle prove raccolte nell’immediatezza dei fatti, i militari dell’Arma sono riusciti in breve tempo a indirizzare le indagini verso tre soggetti già noti per precedenti di polizia. Considerata la gravità del quadro e la complessità dei reati ipotizzati, la Procura della Repubblica ha coordinato gli ulteriori sviluppi delle indagini che hanno permesso di acquisire altri elementi di responsabilità nei confronti dei tre indagati attraverso dichiarazioni di persone informate sui fatti ed acquisizioni di immagini di impianti di videosorveglianza.

Da sottolineare i tempi rapidi che hanno caratterizzato sia le indagini che la richiesta delle misure cautelari in parola nonché l’emissione delle stesse.

Il procedimento si trova nella fase di indagini preliminari, durante le quali gli indagati potranno far valere le proprie difese ai sensi del Codice di procedura penale.