IL SONDAGGIO - UN TRAVOLGENTE GESTO D'AMORE E DI PARTECIPAZIONE

  • Tommaso Villa

La recente adesione del Presidente del Consiglio comunale di Isola Liri, Stefano D’Amore a Fdi ha destato molta curiosità. Abbiamo già espresso il nostro parere e augurato buon lavoro a “mister” preferenze.

Oggi diamo voce ai sempre più numerosi lettori di Penna e Spada ponendo questa domanda: Che ne pensi del passaggio di D’Amore a Fdi?

Tra le prime e più interessanti risposte quella dell’ingegner Enzo Altobelli: “Un conto è l’amministrazione un altro la politica. Chi vuole fare quest’ultima non può non avere un mondo politico di riferimento. In questo momento FDI è il partito che garantisce tutti nelle loro aspirazioni di crescita, i componenti regionali sono molto presenti e pronti a dare risposte, quindi la scelta di Amore è legittima e politicamente anche corretta. Tutto ciò immagino che non comporterà nessun mutamento nella composizione amministrativa che ha vinto le ultime elezioni, anzi potrà essere un aiuto alle risposte che deve avere la città”.

Distaccato l’ex assessore Lucio Marziale: “Sono in pausa politica…e anche troppo amico di Stefano. Buona giornata”.

Guglielmo Napoli, dirigente del Circolo di Fdi, dice: “Sono Contrario! Per lo scenario che si sta creando. Non credo sia un valore aggiunto per il circolo, ma un’ambizione politica”.

Per Giampaolo Tomaselli, ex consigliere comunale, siamo di fronte ad un: “Segnale di novità e rinnovamento della politica locale . Complimenti al lavoro lungimirante del nuovo segretario FDL Luca Fiorletta di cui apprezzo le capacità politiche e la visione di una nuova politica della destra isolana che guarda al territorio e alle esigenze dei cittadini”.

Iafrate Danilo, già segretario provinciale Psi, non si pronuncia: “Non conosco i suoi trascorsi politici e non posso giudicarlo”.

Per Antonio Natalizia, uno tra i più attivi organizzatori del Liri Blues: “Non conosco bene la questione preferisco non commentare. Stefano D'Amore comunque mi è sembrato sempre una brava persona”.

Enzo Peticca, esponente della destra, è disilluso: “Non sono andato a votare alle comunali. Fiorletta è un bravo ragazzo. D’Amore? Non è il primo lui. La politica non esiste più. A Ruspandini servono i voti”.

Paola Indigeno, storica esponente del M5S, non ha dubbi: “Il passaggio di D’Amore a Fdi dimostra quanto la politica sul Territorio si basi su innumerevoli salti sul carro dei vincitori. Si assiste sempre più spesso a balletti “ambiziosi” per scalare vette velleitarie”.

Luca Fiorletta, Presidente del Circolo FdI di Isola del Liri, ha risposto così: “L’adesione di Stefano è una particolare soddisfazione per il Circolo di Isola del Liri, in quanto vuol dire che da qualche tempo abbiamo ripreso, come partito, a seminare sul territorio ed a tracciare la rotta di un nuovo percorso, che sia in grado di tornare a parlare di temi e di valori della nostra area, non soltanto di polemiche sterili e senza altri motivi se non quelli personali di qualcuno. Finalmente siamo andati oltre le logiche dei veleni e stiamo maturando per raccogliere l’eredità di una destra che si è arenata dopo il 1999 e i grandiosi anni del senatore Bruno Magliocchetti. A noi sta il compito di parlare di temi e di progetti, insieme a tutte le persone di buona volontà, per essere all’altezza di far parte di un partito che oggi governa il Paese e per dare risposte a coloro che vivono e vogliono vivere questa terra”.

Per Mancini Alessio: “Ognuno è libero di fare come meglio crede…”.

Paolo Diamanti: “Preferisco non commentare”.

Angelo Caringi, già vicesindaco, dirigente circolo Fratelli d'Italia di Isola del Liri, dice: “Le amministrazioni comunali sono di per sé civiche perché si occupano del governo delle città. Stefano D' Amore ha voluto unire a questo anche una appartenenza partitica con i Fratelli d'Italia. Un grande risultato per il Presidente del nostro circolo, Luca Fiorletta. Siamo certi, come Fratelli d'Italia, di poter dare un impulso, un rilancio, anche all'attività amministrativa”.

Questo, invece, il parere di Lucio Maciocia, presidente del Comitato a difesa delle cascate: “Due considerazioni apparentemente discordanti: la povertà dei comuni costringe i sindaci ad avere buoni rapporti con i partiti, di governo e/opposizione per riuscire ad avere rivoli di denaro; dall'altro il tentativo di avere l' appoggio popolare, fuori dai partiti, è, in ogni caso, contate su un' onda populista, regge fino a quando non emergono gli scandali. Per Isola il sindaco sta giocando a scacchi, chiappa dove può, ma senza una visione di lunga durata”.

Debora Bovenga, candidata a sindaco ed esponente della destra isolana, la pensa così: “Ho collaborato con D'Amore, persona attenta e sensibile, già nel periodo pandemico e ne ho apprezzato le qualità umane. Saluto positivamente il suo ingresso in FdI, certa che continuerà a spendersi per la Città e il Territorio con grande energia e umiltà”.

A Ugo Spalvieri: “Non mi cambia la vita...!” e aggiunge: “La cosa va misurata in relazione ai risultati che ne deriveranno per i cittadini”.

Vista dal Pd e dall’assessore Anna Paola Faticoni: “La recente decisione del presidente del Consiglio comunale, Stefano, di aderire a Fratelli d’Italia segna una novità nel panorama politico della nostra città. Pur essendo da sempre parte del Partito Democratico e continuando a credere nei valori del centrosinistra, rispetto la sua scelta personale. La maggioranza ha sempre portato avanti idee e progetti per il bene del paese ed è questo ció per cui abbiamo sempre lavorato. Stefano è una persona capace, un amministratore presente con cui ho sempre collaborato in modo costruttivo e istituzionalmente corretto. Sono certa che il confronto politico resti sempre su binari di rispetto reciproco, nell’interesse della nostra comunità”.

Pino Palombo è duro: “Ritengo questo ennesima scelta un degrado profondo dei valori della buona politica. Oramai stiamo sprofondando sempre più in basso verso la catastrofe della disgregazione della società. La politica viene usata a scopi personali e non al bene comune. La società si è assuefatta a queste scelte indegne ed è forse questa la conseguenza più devastante di valori non più condivisi. La politica è un calciomercato, si va dal miglior offerente economico personale. Sono disgustato ma lotto non mollo”.

Per l’imprenditore Ciro Tomei: “Parlo a titolo personale, sia chiaro; credo sia un ottimo acquisto da parte del partito di Giorgia Meloni, il primo eletto alle ultime amministrative nella lista dell’attuale sindaco, presidente del consiglio comunale, bravissimo ragazzo. Il partito non poteva che scegliere meglio. Complimenti a Luca Fiorletta commissario cittadino per aver iniziato un percorso di crescita e ringiovanimento del partito”.

Per il “modenese” Alberto Avella: “non conosco il personaggio in questione. Ma per esperienza so che questi cambi di casacca sono motivati sempre da interessi personali e mai da divergenze politiche”.

Concludiamo con Antonella Di Pucchio, consigliere comunale e provinciale, che dice: “Credo che questa scelta rientri in una strategia più ampia di Quadrini di posizionare i suoi uomini in tutte le caselle utili e in tutti i partiti, sia di dx che di sx. Oggi che la regione è governata dal centrodestra ed il partito più forte della coalizione è FDI, il pegno d’Amore più importante è stato pagato proprio a quel partito. Ha mandato D’Amore al posto suo perché lui preferisce tenere le mani libere. In questo modo potrà raggiungere due obiettivi: il primo portare contributi/finanziamenti al comune; il secondo tenersi libero di schierarsi con il Partito o la lista che potrà dargli maggiori garanzie di elezione alle prossime regionali”.

E Ancora: “Quanto agli equilibri politici locali, è evidente che oggi l’asse amministrativo si è spostato nettamente a destra. In giunta Vona e Romano sono dichiaratamente di destra, D’Amore ha aderito a FDI, il sindaco stesso strizza l’occhio al centrodestra è molti consiglieri, pur non avendo dichiarato la loro appartenenza politica, sono di destra. A questo quadro dobbiamo aggiungere la consigliera di opposizione Bovenga che sin dal primo minuto ha lanciato segnali “concilianti” alla maggioranza”.

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