SORA - DI NUOVO SCHIUMA BIANCA NEL FIUME

  • Tommaso Villa

Ieri mattina il fiume Liri, nel tratto cittadino di Sora, ha mostrato ancora una volta quella striscia di schiuma bianca che ormai i cittadini conoscono bene. La segnalazione è partita dal ponte di Napoli, da dove si distingue chiaramente la patina galleggiante. Sul posto sono intervenuti i tecnici di ARPA Lazio, che hanno effettuato i prelievi per analizzare la qualità dell’acqua. Ora si attendono i risultati di laboratorio, che dovrebbero chiarire natura e origine del fenomeno.

Se la cronaca racconta un episodio, più inquietante è invece la difficoltà di reperire dati ufficiali e aggiornati sulla qualità del Liri. In queste ore abbiamo cercato, esplorando siti istituzionali e banche dati pubbliche, ma la trasparenza si ferma troppo spesso al passato. Su ARPA Lazio l’ultimo rapporto organico dedicato al fiume risale al monitoraggio straordinario 2020-2021. Sul portale della Regione Lazio si trovano solo documenti di pianificazione generale, ma non analisi recenti per tratti specifici come Sora o Isola del Liri. Nella banca dati dell’EGATO 5, che governa il servizio idrico integrato, non compaiono indicatori di qualità fluviale. Nemmeno a livello europeo, nel sistema WISE, sono caricati i valori più freschi: l’ultimo aggiornamento disponibile è ancora quello del ciclo 2016-2021, con la classificazione ecologica del corpo idrico.

In sintesi, chi oggi vuole sapere cosa scorre davvero sotto i ponti del Liri deve accontentarsi di rapporti vecchi di quattro anni, comunicati stampa a macchia di leopardo e fotografie della schiuma postate sui social dai cittadini. Eppure la legge parla chiaro: le informazioni ambientali devono essere accessibili a tutti. Restiamo quindi in attesa che i prelievi di ieri non si fermino a un fascicolo riservato, ma diventino patrimonio pubblico. Perché un fiume che attraversa città e comunità intere non è solo acqua che scorre: è vita, storia e responsabilità condivisa.