SORA - LECCE: SARO' DISCONTINUO E NON AUTOREFERENZIALE

  • Tommaso Villa

Cinque scranni vuoti. Tutti assenti come capita sempre più spesso. Tanti scranni vuoti anche in maggioranza e Monorchio lo ha detto chiaramente: “Sono qui solo per garantire il numero legale”. Tra gli assenti la D’Orazio.

Ma torniamo alla minoranza, si fa per dire. All’appello sono risultati tutti assenti: Lino Caschera, Luciano Conte, Salvatore Meglio e Valter Tersigni. Fortunatamente c’è stata la surroga e nella massima assise sorana è entrato Antonio Lecce. Speriamo ci siano presto altri avvicendamenti.

Alla sua seduta di insediamento Antonio Lecce (nella foto) c’era e non è salito sulle barricate, tutt’altro. Ci ha tenuto subito ad evidenziare la sua “discontinuità” rispetto a quelle che ha definito: “Iniziative autoreferenziali”.

Rispetto alla maggioranza ha dichiarato: “Disponibilità assoluta” ma ha chiesto più attenzione per i giovani e per il sociale. Sulla ex Tomassi ha rilanciato la proposta della Commissione speciale. Frusta e carota.

Dal sindaco Luca Di Stefano è arrivato un affettuoso: “Bentornato”. Poi il primo cittadino non si è lasciato sfuggire l’occasione per evidenziare l’attività amministrativa della sua maggioranza. Astuto.

Al momento del voto c'è stato un piccolo "giallo". Il consigliere Monorchio, quello che è stato presente solo per garantire il numero legale, ha detto: "Voterò solo per senso di responsabilità". Dichiarazione che Lecce ha definito: "inopportuna".

Insomma, è sul piano politico che l’ingresso di Lecce in Consiglio rappresenta una novità, pare non gradita, agli apparati di partito, nonostante le dichiaraziomi di facciata.

E la sua “discontinuità” rispetto alle “iniziative autoreferenziali” lo dimostra chiaramente. Qualcuno giura di aver visto in giro per Sora, ma pare anche a Ceccano, fratellini d’Italia bruni in volto. Qualcuno addirittura scuro. Su qualche volto pare ci fossero anche piccoli righini.