ROCCASECCA - “CHIGLIE DE NCOPPA, I CHIGLIE D’ATTERA”

  • Tommaso Villa

Successo di pubblico per la seconda serata dell’Asprano Book Festival, la rassegna letteraria organizzata dall’associazione culturale Le Tre Torri che porta i libri e gli autori nei luoghi più belli del territorio.

Ancora una volta protagonista la città di Roccasecca, nella , “Chiglie de ncoppa, i chiglie d’atterra”.

Nella piazzetta medievale del Castello, Di Fazio ha illustrato il suo ultimo lavoro. Una storia particolare che racconta, in maniera ironica e senza nessuna pretesa di scientificità, le differenze e le contrapposizioni che da sempre alimentano le rivalità tra gli abitanti del centro storico di Roccasecca e quelli dello Scalo.

Un interessante dibattito alimentato dagli interventi del giornalista Fernando Riccardi, dello scrittore Alessandro Marcuccilli e dal sempre puntuale e attento alle dinamiche culturali Roberto Giannitelli.

Ha portato il saluto alla manifestazione il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco. Moderatore della serata Fabrizio Torriero, presidente della Pro Loco. Ad arricchire l’evento Tommasino Marsella, che ha recitato alcune poesie in dialetto tratte dalle raccolte di Mario Izzi, Aldo Iorio e Romano Filancia.

“Una bella serata – ha detto Pompeo Di Fazio - in un posto dal fascino millenario, per provare a raccontare la mia terra, le sue particolarità, le sue angolature, gli spigoli sui quali andare a sbattere, ma anche dove aggrapparsi per continuare a camminare.

Circondato dalla maestosità delle pietre di Roccasecca e della storia che custodiscono , di fronte alla gente che mi ha visto nascere e crescere, alla mia famiglia, a Laura, a mia figlia Elisa, è stata per me un’emozione unica, di quelle che ti fanno scoppiare il cuore.

Voglio ringraziare tutti i presenti. Gli amici che mi hanno accompagnato: Fabrizio, Alessandro, Roberto, Fernando, Tommasino e Peppe. Gli amici che avevo di fronte e di lato, quasi a scortarmi.

“Chiglie de ncoppa, i chiglie d’atterra” non è un trattato di scienza o di antropologia: è una dichiarazione d’amore alla mia città e un invito a salvaguardarne la memoria e l’identità. Perché de ncoppa o d’atterra, Roccasecca è bella tutta”.