FROSINONE - ENRICO, L'EROE SILENZIOSO

  • Tommaso Villa

Lo scorso 9 aprile, l’autostrada A1, tra San Vittore e Caianello, è stata teatro di un episodio che poteva trasformarsi in tragedia. Un autobus carico di bambini di Frosinone è rimasto coinvolto in un incidente, lasciando i piccoli passeggeri spaventati e in balia del traffico.

In quegli attimi drammatici, un uomo qualunque ha compiuto un gesto straordinario. Si chiama Enrico Rodia, camionista di Avellino. Senza pensarci un solo istante, ha fermato il suo mezzo in sicurezza, è sceso e si è lanciato verso l’autobus.

Ha aiutato i bambini a mettersi al riparo, li ha tranquillizzati, ha allertato i soccorsi e ha supportato polizia e sanitari. In quel momento, per quei piccoli e per le loro famiglie, Enrico è diventato un angelo custode in carne e ossa.

«Ho fatto solo ciò che mi sembrava giusto» — ha raccontato con umiltà — «Vederli spaventati mi ha spezzato il cuore. Ma la cosa più importante è che ora sono salvi».

Il suo coraggio non è passato inosservato. Oggi, 5 maggio, su invito del sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli, Enrico incontrerà i bambini proprio nella loro scuola elementare.

Con sé porterà doni speciali: un pallone firmato dai giocatori dell’U.S. Avellino e delle borse sportive. Un piccolo gesto per un legame che ormai va oltre l’episodio. «Sarà un onore per me» — ha detto Enrico — «Ormai quei bambini li sento un po' miei».

In un mondo che corre veloce e dimentica presto, il gesto di Enrico ci ricorda che l'eroismo non ha bisogno di mantelli. A volte, basta fermarsi e tendere la mano.

Grazie di cuore, Enrico.