L'INTERVENTO - LA VIOLENZA DI GENERE E' UNA FERITA APERTA

  • Tommaso Villa

«La violenza contro le donne rappresenta una delle più gravi violazioni dei diritti umani nel nostro Paese. Non è un fatto privato, né un’emergenza episodica: è un problema strutturale che richiede risposte istituzionali chiare, coordinate e continuative».

Con queste parole Martina Sperduti (Forza Italia) interviene per richiamare l’attenzione sulla necessità di un’azione più decisa nel contrasto alla violenza di genere.

“La realtà ci chiede coraggio: la violenza si combatte con responsabilità, non con slogan”

«Ogni giorno si consumano episodi di violenza che restano spesso sommersi. La sofferenza di tante donne non può più rimanere invisibile. È compito delle istituzioni rendere visibile ciò che viene nascosto, e intervenire con determinazione. Questa è la misura del nostro senso civico e della nostra maturità democratica».

“Centri antiviolenza e case rifugio: presìdi essenziali dello Stato sociale”

«I Centri Antiviolenza e le Case Rifugio non sono semplici servizi: sono i presìdi essenziali che permettono alle donne di mettersi in salvo e ricostruire la propria autonomia. Sono luoghi in cui ascolto, competenza e protezione si trasformano in un percorso concreto di libertà.»

Martina Sperduti sottolinea con forza la necessità di garantire stabilità economica e riconoscimento istituzionale: «Non è accettabile che strutture così cruciali vivano con risorse intermittenti o con personale precario. La protezione delle donne non può dipendere dalla disponibilità residuale dei fondi: deve essere un impegno strutturale dello Stato, presente in ogni territorio e continuativo nel tempo».

“Convenzione di Istanbul, Legge 77/2013 e Codice Rosso: ora bisogna attuarli fino in fondo”

«L’Italia, con la ratifica della Convenzione di Istanbul attraverso la Legge 77/2013, ha assunto obblighi precisi. Le successive norme — dalla Legge 119/2013 al Codice Rosso — hanno rafforzato il quadro di tutela. Ora è necessario compiere un passo ulteriore: non basta avere le leggi, bisogna renderle operative fino in fondo, con risorse adeguate, formazione continua e una reale integrazione tra istituzioni, forze dell’ordine, servizi sociali e reti territoriali».

“Un appello alla responsabilità collettiva”

«Ogni donna deve sapere che non è sola, e che le istituzioni sono dalla sua parte. Ma questo messaggio deve essere credibile: significa avere servizi aperti, accessibili, preparati; significa non lasciare vuoti, ritardi, frammentazioni. La violenza di genere non si combatte con dichiarazioni di principio, ma con scelte politiche solide e con un impegno che non conosca intermittenze. Questo è il momento della responsabilità: quello in cui ognuno di noi deve scegliere da che parte stare.»