IL PARERE - FESTA DELLA REPUBBLICA
- Tommaso Villa
Il 2 giugno 1946 non è una data qualunque: è il giorno in cui l'Italia ha cambiato il proprio destino.Un'intera nazione fu chiamata alle urne per scegliere tra monarchia e repubblica, un bivio storico che ha segnato profondamente il Paese. Ancora oggi, però, permangono discussioni e dubbi sul conteggio dei voti, alimentando un dibattito mai completamente sopito.
Per provare a capire, facciamo un piccolo salto indietro. Per anni l'Italia è stata una monarchia, anche durante il Fascismo. Il re, Vittorio Emanuele III, era in carica, ma diciamocelo, il vero capo era Benito Mussolini. Il re non ha mai detto "no" alle leggi fasciste o all'entrata in guerra, e questo ha fatto perdere parecchia fiducia nella dinastia dei Savoia.
Dopo la caduta del Fascismo nel 1943, il re ha provato a salvare il salvabile abdicando in favore del figlio, Umberto II. Ma ormai i giochi erano fatti: il governo provvisorio e tutti i partiti che avevano combattuto il Fascismo volevano un'unica cosa: che fossero gli italiani a decidere. E così, tra il 2 e il 3 giugno 1946, è successo!
Dietro questa scelta storica c'erano diverse forze:
- Il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN): loro voleva tagliare i ponti col passato monarchico, senza se e senza ma.
- La Democrazia Cristiana: pur non essendo super "anti-monarchica", ha capito l'importanza di far decidere al popolo.
- Il Partito Comunista e il Partito Socialista: per loro, la Repubblica era l'unico modo per avere una vera democrazia.
Anche Umberto II accettò la sfida, sperando di vincere. Ma non è andata così.
Quella del 2 e 3 giugno 1946 è stata una giornata epocale, con un'affluenza pazzesca: quasi il 89% degli italiani è andato a votare! E per la prima volta nella storia, anche le donne hanno votato, un momento davvero indimenticabile per l'Italia. Alla fine, la Repubblica ha trionfato con oltre 12,7 milioni di voti, contro i quasi 10,7 milioni della monarchia. Ma la cosa interessante è che l'Italia si è spaccata in due:
- Il Nord ha votato in massa per la Repubblica, forse per l'esperienza della Resistenza e la forte presenza di movimenti antifascisti.
- Il Sud, invece, ha preferito la Monarchia, forse per una questione di tradizione o per una minore influenza di quei movimenti.
Subito dopo il voto, sono iniziate a circolare voci su possibili brogli, con schede monarchiche che sarebbero state annullate o non contate. Un bel caos! Ma la Corte di Cassazione ha fatto chiarezza, confermando il risultato il 18 giugno 1946: la Repubblica aveva vinto e l'Italia era pronta a voltare pagina.
Il 2 giugno è la nostra Festa della Repubblica, un giorno in cui celebriamo quella scelta coraggiosa che ci ha permesso di costruire un futuro nuovo. Quel referendum ha segnato la fine di un'epoca e l'inizio di una storia basata su democrazia, libertà e partecipazione. E proprio su quest'ultimo valore, la partecipazione, si basa la sfida di oggi: continuare a consolidare la nostra democrazia e la nostra libertà.