CALCIO - ACHILLE CASTELLANO, DA ALATRI A CAPO VERDE

  • Tommaso Villa

Non chiamatelo talent scout ma forse più semplicemente il papà-allenatore di oltre 50 bambini che giocano scalzi e sul cemento, perché molti di loro non hanno avuto la fortuna di conoscere il proprio genitore. Stiamo parlando di un signore napoletano di 72 anni, Achille Castellano già calciatore degli anni 70 di quarta serie, e di decine di bambini di Sao Pedro nell'isoletta di Sao Vicente- Mindelo nella meravigliosa isola di Capo Verde.

Achille Castellano negli anni 70 ha militato per due anni nella squadra di calcio di Alatri, quella della Quarta Serie (Serie D) e quella seppur breve ma intensa esperienza non l'ha mai dimenticata. Achille quando non è a Capo Verde risiede ad Oristano prende il telefono e mi chiama e mi dice tra qualche giorno vengo ad Alatri, avverti gli altri (le vecchie glorie della Quarta Serie) e si va a pranzo per ricordare i fantastici anni quando il calcio ad Alatri era una realtà invidiata in provincia e nel Lazio.

E' di qualche settimana fa la notizia che per la prima volta nella storia calcistica di Capo Verde, la nazionale africana parteciperà ai prossimi campionati mondiali. E come non potevo chiedere qualcosa ad Achille Castellano? Ma non è affatto stupito di questo ambito traguardo: "I bambini a Capo Verde così come in altre realtà anche difficili, nascono con il pallone in testa e tra i piedi, scalzi il più delle volte. Lo dicevo e lo speravo da almeno 15 anni che Capo Verde potesse partecipare ai campionati mondiali - dice Castellano con emozione". Achille con un po' di ritrosia mi racconta anche del suo compito di allenatore, papà ed educatore nel piccolo villaggio di pescatori di Sao Pedro. "Ho iniziato così, per gioco ad allenare questi bambini, molti dei quali orfani. Posso dire con orgoglio e soddisfazione che - continua Castellano - forse li ho salvati da una vita di droga e alcol, la società non offre nulla. E' stato un lavoro difficile educarli, forse più che insegnargli i fondamentali del calcio, sono stato un modesto calciatore di Serie D - si schernisce - ma sappiamo che era un difensore tosto.

Sono orgoglioso perché molti dei miei ragazzi adesso giocano nella Serie A di Capo Verde, certo il livello non è lo stesso dei club europei e sudamericani. (ma vanno considerati una serie di fattori quali la povertà e la mancanza di impianti adeguati). Però alcuni dei miei ragazzi giocano a buoni livelli in Portogallo, vedi Renilson Manuel Dos Santos Pires, che milita nel Porto - purtroppo soffre di nostalgia e non riesce a dimostrare il suo potenziale, Achille mi mostra il suo cartellino e quello degli altri ragazzi. Quelli di quando la squadra di Castellano nel 2019 venne invitata a partecipare al prestigioso torneo internazionale di Calcio (La 27° edizione della Norvay Cup).

Intoppi burocratici vari non ci permisero di parteciparvi - aggiunge con un po' di delusione Castellano. Ma la soddisfazione rimane. I due fratelli Elton e Kelton Lopes militano in Arabia Saudita con l'Al Rams Footbal club, così come Keo di cui non ricordo il cognome ora, ma tieni presente che qui a Capo Verde si usa solo il nome. La chiacchierata con il napoletano Achille Castellano si conclude con un saluto a tutte le vecchie glorie dell'Alatri e un augurio all'Alatri Calcio che milita con successo in questa prima parte di campionato di promozione. Però Achille ha un rammarico, nel suo villaggio non c'è un campo di calcio, si gioca sul cemento".

Bruno Gatta