FIUME LIRI - ACQUA AZZURRA, ACQUA CHIARA
- Tommaso Villa
Acqua azzurra, acqua chiara. Era una meravigliosa canzone del 1969 di Lucio Battisti. Può essere adattata alle acque "verdi" o "nere" del fiume Liri?
Era il 4 settembre quando una schiuma bianca ha invaso il letto del Liri, all’altezza del ponte di Napoli a Sora. Le immagini hanno destato subito allarme tra i cittadini e mobilitato le istituzioni: la Polizia locale ha avvisato l’Arpa Lazio, che ha effettuato i prelievi, mentre il Consorzio di Bonifica “Conca di Sora” ha immediatamente e opportunamemte sospeso il servizio irriguo nei Comuni di Sora, Isola Liri e Castelliri.
Le analisi, affidate a un laboratorio certificato, hanno accertato la presenza di tensioattivi, sostanze tipiche di scarichi domestici o industriali. Non in quantità allarmante, come precisa lo stesso Consorzio, ma sufficienti a motivare lo stop precauzionale. L’acqua è tornata a scorrere nei canali solo dopo giorni di ulteriori campionamenti, quando i valori sono rientrati nella norma.
Secondo la Conca, l’origine del fenomeno è da ricercare a monte, in Abruzzo, da cui il fiume nasce. Da qui anche la richiesta di controlli più severi e di sanzioni nei confronti della regione confinante.
Eppure il vero nodo non è tanto l’episodio in sé, quanto la trasparenza. Il Consorzio dichiara di effettuare controlli ogni due settimane, ma i cittadini non hanno accesso a un report pubblico e costante. Ancora più sorprendente è che, sul sito ufficiale, invece di un comunicato firmato e protocollato, il 10 settembre sia comparso soltanto un link esterno a un articolo di un giornale.
C’è poi un’altra questione. I referti ufficiali del 2024, li abbiamo letti tutti, mostrano parametri sempre nei limiti di legge, in alcuni casi prossimi a quelli delle acque potabili superficiali. Un dato positivo, certo, ma che stride con le immagini che spesso arrivano da altre fonti: dirette video, fotografie e testimonianze che mostrano un fiume dalle acque colorate o con schiume galleggianti.
Forse un campionamento quindicinale non basta a intercettare fenomeni intermittenti o scarichi irregolari, che possono verificarsi anche in poche ore e sparire prima dell’arrivo dei tecnici.
La vicenda del Liri ci dice due cose. Primo: i controlli ci sono e, quando vengono effettuati, certificano valori entro i limiti di legge. Secondo: senza una pubblicazione regolare e trasparente dei dati, senza comunicati ufficiali e senza un monitoraggio più frequente, la popolazione continuerà a vivere tra allarmi improvvisi e rassicurazioni parziali.
Il Liri è una risorsa vitale per il territorio: per l’agricoltura, per l’economia locale, per l’identità stessa delle nostre comunità. Trattarlo con superficialità informativa significa tradire la fiducia dei cittadini.
Per il momento godiamoci la sempre bella canzone di Lucio Battisti: Acqua azzurra, acqua chiara. (Foto di archivio del Liri azzuro e chiaro).
