ATER - GLI STIPENDI SONO STATI PAGATI
- Tommaso Villa
“Fin dal mio insediamento ho sempre affermato quanto grave fosse la situazione in cui versava l’Ater di Frosinone. Ad oggi resta critica, nonostante il grande impegno messo in campo finora, le iniziative intraprese, le nuove politiche amministrative e gestionali e di taglio agli sprechi di spesa per non parlare del lavoro di ricostruzione di una situazione tecnica ed economico-finanziaria da subito apparsa poco trasparente e certamente dai connotati incerti e sconcertanti. Gli emolumenti del mese corrente sono stati liquidati, grazie al lavoro di questa amministrazione".
Lo fa sapere il Commissario, Antonello Iannarilli che aggiunge: "La situazione attuale è figlia di passate gestioni che hanno messo in ginocchio l’ente consegnandolo ad una pletora di creditori, imprese, liberi professionisti ed enti che legittimamente chiedono di essere pagati e che ad oggi hanno messo in atto tutte le procedure per esigere forzosamente il proprio credito. Parliamo di insoluti anche molto risalenti, pignoramenti nei nostri confronti e verso la Regione che incidono pesantemente sulle casse e sulla gestione ordinaria dell’ente. Uno scenario che come si può capire è sconfortante e chi ne paga il prezzo in maniera decisiva sono i nostri utenti ai quali non è possibile garantire il massimo standard del servizio.
L’amministrazione ha informato i sindacati interni, alla notizia di nuovi pignoramenti e ha immediatamente attivato i canali di confronto e dialogo con l’Assessore Regionale di riferimento, l’On. Pasquale Ciacciarelli, che si è reso disponibile in maniera tempestiva a segnalare, attraverso una nota, la gravità dei fatti al Presidente Rocca e all’Assessore al Bilancio, On. Giancarlo Righini, che stanno lavorando per fornire risposte in merito nei prossimi giorni. Anche di fronte a questo scenario è doveroso ribadire che le nostre iniziative per il risanamento proseguono e il lavoro degli uffici non si ferma: l’agenzia di riscossione incaricata di riscuotere crediti ha già recapitato migliaia di avvisi di pagamento ai morosi.
Un atto di rilievo che si rivela cruciale per l’ente e che spiace non sia stato sottolineato dai sindacati, i quali dovrebbero essere a conoscenza di un assunto molto semplice: se l’Azienda non riscuote non ha risorse per gli stipendi. Per quanto concerne la questione dei locali idonei per lo svolgimento dell’assemblea sindacale, è doveroso precisare che l’attuale struttura che ospita l’Azienda è sprovvista di locali capienti al punto di garantire rispettate le norme sulla sicurezza vigenti, pertanto, appare inopportuno veicolare il messaggio per il quale questa amministrazione non abbia scientemente concesso un locale. A ciò si aggiunga che fin da quando sono arrivato nella struttura di Piazzale Europa, ho assistito a riunioni svoltesi in corridoio, proprio per l’assenza di locali idonei, perciò resto ancor più stupito che si dichiari che il sottoscritto abbia ignorato tale richiesta. Mi permetto poi una digressione personale non di poco conto: minacciare di rivolgersi alle autorità a mezzo stampa è curioso perché sono stato sempre il primo a invitare coloro che avessero informazioni o dati certi che potessero fare luce sulle condizioni dell’ente, a rivolgersi agli organi competenti, soprattutto per adempiere ad un dovere morale come cittadini e come dipendenti di un pubblico ufficio.
Non ho nulla da temere in questo senso e sono qui a metterci la faccia come mia prassi. Il mio auspicio è che si possa lavorare di concerto tra Ater, sindacati e Regione per riuscire a trovare delle soluzioni concrete ad ataviche problematiche che affliggono un ente di rilievo come quello che ho l’onore e l’onere di rappresentare. A partire dall’argomento Imu che riguarda noi aziende territoriali di tutta Italia ed i comuni.
Tra i prossimi passi che intraprenderemo c’è di certo quello di proporre a cascata la decadenza di tutti gli inquilini morosi. Ciò significherà che i sindaci dovranno assumersi la responsabilità di adempiere al proprio dovere, perché è inaccettabile che l’Ater sia in possesso di alloggi per i quali deve riscuotere un canone di euro 7.65, pagare 60 euro di registrazione contratto, garantire la manutenzione e oltretutto avere al suo interno utenti che non sborsano neanche una cifra così irrisoria. Siamo sull’orlo del ridicolo e dell’intollerabile. Le questioni sono tante e non ci tiriamo indietro, la situazione è critica ma di certo non si risolverà a suon di proclami o di rimostranze sterili che non contemplano la ricerca di una soluzione concreta”.