ISOLA/COSTUME - VINO FRESCO CON UNA “LACRIMA” DI GASSOSA
- Tommaso Villa
Si stava bene fuori, c'èra il sole ed era un caldo autunno. Un bicchiere di vino fresco allungato con una “lacrima” di gassosa Mazzoleni, per renderlo più amabile, scivolava giù come un rosolio.
E poi una bottiglia di vino implicava la condivisione, aiutava a stare insieme, non ho mai visto un uomo che bevesse del vino e che fosse egoista, se lo era beveva in maniera esagerata, con avidità, un bicchiere dopo l'altro, fino a rendersi ridicolo e a perdere ogni discernimento.
I nostri padri si riunivano per trascorrere un po' di tempo con gli amici, era una consuetudine domenicale. Il pomeriggio, dopo la partita, si tirava tardi, non si lavorava e la fabbrica poteva attendere.
Così si trascorrevano i giorni di festa o al Bar Martino con gli amici a giocarsi un caffè o alla cantina sotto casa, quella che aveva il vino buono. C'era anche chi preferiva il gioco al Circolo degli Amici, ma lì il discorso era molto più impegnativo del caffè, potevi giocarti anche lo stipendio.
Il tempo correva senza accorgersene... A sera con il vestito buono, stanca di aspettare, la passeggiata domenicale ormai sfumata per l'ora tarda... “Vai a riprendere tuo padre e riportalo a casa, ma non dirgli nulla, gli uomini, sono orgogliosi, non vogliono essere richiamati dalle donne, mettiti vicino a lui, capirà”... La saggezza delle madri.
Luciano Duro
Foto archivio Piemontese Pagnanelli