CASSINO - "E' BELLO STUDIARE PERCHE' E' BELLO SAPERE"

  • Tommaso Villa

“E’ bello studiare perché è bello sapere”: era una frase che sempre ripeteva la signora Vittoria Argentina, “volata in cielo un anno fa”, moglie del signor Antonio Crescenzi, papà di don Nello e della insegnante Filomena. Ed è stata, la frase, la tematica del concorso, pensato dalla famiglia in memoria della signora, riservato alle classi quinte della Primaria dei tre istituti comprensivi cittadini. Sono stati 216 i disegni in concorso, tre le vincitrici, una appartenente ad ogni circolo didattico.

La premiazione si è svolta questa mattina nella sala “Restagno” del palazzo municipale, occupata in ogni ordine di posti, presenti i familiari della compianta signora Vittoria Argentina, il sindaco Enzo Salera, le assessore Concetta Tamburrini (Pubblica Istruzione) e Gabriella Vacca (Cultura), la consigliera Jole Falese, maestre, alunni.

Per il primo istituto comprensivo è risultata vincitrice Evelina Morelli, cui sono andati una pergamena e 200 euro in libri. Questa, di seguito, la descrizione a supporto del suo lavoro: “Quando mi hanno assegnato questo compito del sapere, ho subito pensato alla bellezza della natura. L’albero ha la capacità di far crescere le sue radici indipendentemente dal terreno in cui si trova, perché conosce il modo giusto per diventare grande. Anche l’uomo attraverso la conoscenza e la voglia del sapere riesce a realizzare i suoi obiettivi. Il disegno rappresenta un albero robusto con forti radici, ma al posto della chioma troviamo un grande cervello con all’interno il libro del sapere, che ha permesso all’albero nuovi rami di conoscenza”.

La seconda premiata, Giulia Russo, del secondo comprensivo, ha rappresentato in maniera grafica l’affermazione: “Lo studio è il mio futuro”; l’altra bambina premiata, Adele Di Meo, del terzo comprensivo, riferendosi al suo lavoro, ha invece scritto: “ Nessuno ha mai trovato la fine dell’arcobaleno. Nessuno troverà mai la fine del sapere”.

Don Nello, facendo leva anche sul mestiere di navigato insegnante, ha avviato la cerimonia di premiazione imbastendo un dialogo con i tanti alunni di quinta elementare presenti. Ha poi spiegato loro il perché di quella frase scelta per il concorso. “La ripeteva sempre la mamma – ha detto loro – vissuta in un tempo in cui per le bambine non era scontato, finite le elementari, che continuassero ad andare a scuola”. Ha ricordato quindi come lo studio sia “un dono ed anche un impegno”.

Il sindaco Salera ha rivolto un caloroso saluto alle insegnanti, ringraziandole “per il loro operare con passione”. Ha ricordato poi ai bambini come a tanti coetanei della striscia di Gaza o dell’Ucraina per colpa della guerra non è possibile andare a scuola e non possono quindi studiare. Ha rivolto loro un “bravo”: “Io non lo ero come lo siete voi” ed ha anche assicurato l’impegno dell’amministrazione comunale a migliorare sempre i loro edifici scolastici.

L’assessora Tamburrini ha parlato della nonna che non voleva continuasse gli studi perché una volta era così per le bambine. Ma i suoi genitori invece, “per fortuna” non assecondarono la nonna che la pensava così. “Oggi mi ha colpito il vostro sorriso – detto loro – e mi congratulo con tutti voi per i disegni pieni di colori vivi, di gioia, di allegria. Questi colori sono la vostra vita che vi auguro sia sempre così colorata”.

L’assessora Gabriella Vacca ha detto che non c’era modo migliore per onorare la memoria della signora Vittoria Argentina. “E’ un orgoglio per me – ha aggiunto – partecipare alla vostra premiazione. Avete avuto la capacità di comunicare il valore del sapere. Complimenti, ragazzi!”.