ARCE - METTERE IN SICUREZZA LA CHIESA
- Tommaso Villa
Sono iniziati ieri mattina i lavori propedeutici all’adeguamento e alla messa in sicurezza sismica della Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo ad Arce.
In questa fase si stanno eseguendo indagini preliminari necessarie alla redazione del progetto esecutivo che dovrà garantire alla storica chiesa un maggiore grado di resistenza agli eventi sismici. Ai primi rilievi – effettuati con strumenti specifici sulle fondazioni – hanno partecipato il Sindaco Luigi Germani, l’Assessore ai Lavori Pubblici Sara Petrucci e il progettista, architetto Sante Cerquozzi. Nelle scorse settimane, inoltre, erano stati effettuati rilievi tridimensionali con tecnologie innovative di scansione, utili a definire gli interventi più adeguati da realizzare.
Durante il sopralluogo è stato delineato un primo cronoprogramma: entro il 30 settembre la Giunta municipale dovrà approvare il progetto esecutivo, insieme al necessario nulla osta paesaggistico. Successivamente, nel mese di ottobre, si procederà con la gara per l’affidamento dei lavori, per un importo complessivo di 1,1 milioni di euro. L’intervento è finanziato dal Ministero della Cultura nell’ambito del PNRR, linea di azione 1 – investimento 2.4 “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del FEC e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)”.
I lavori, una volta avviati, avranno una durata stimata di circa dodici mesi. In questo periodo la chiesa sarà completamente messa in sicurezza con intelaiature e impalcature, mentre su via Milite Ignoto verrà realizzato un tunnel protetto per consentire il passaggio in sicurezza di pedoni e veicoli. Come precisato dall’architetto Cerquozzi, la chiesa potrà comunque rimanere aperta al culto.
L’intervento prevede, tra l’altro, la completa ricostruzione della copertura con un nuovo sistema di ancoraggio dei coppi e il rifacimento dell’impianto di raccolta delle acque piovane, oggi sottodimensionato. Il parroco, don Arcangelo D’Anastasio, ha inoltre segnalato la possibilità di riaprire tre finestre murate in passato, compatibilmente con le autorizzazioni della Soprintendenza.