BOVILLE - QUANDO ANCHE L'OPPOSIZIONE DIVENTA AFONA
- Tommaso Villa
Continua a far discutere la tragicomica vicenda del consiglio comunale di Boville Ernica, tra convocazioni sbagliate, rinvii improbabili e orari di seduta che cambiano come le stagioni. Dopo l’articolo pubblicato ieri, in cui evidenziavamo i ripetuti errori di "aritmetica amministrativa" e i passaggi poco chiari nella gestione delle convocazioni, oggi ci chiediamo: ma l’opposizione, esattamente, che fine ha fatto?
Il silenzio assordante è quello di Memmo Di Cosimo, consigliere di opposizione di lungo corso, l’unico che potrebbevintervenire a ragion veduta. Dov'è finito il "guerriero" politico di un tempo? Nulla, nessuna parola, nemmeno un commento al protocollo di questa telenovela consiliare che farebbe impallidire una soap opera messicana. Eppure, se c’è qualcuno che conosce le dinamiche e il regolamento del consiglio, è proprio Di Cosimo. Un silenzio che desta più di qualche perplessità.
Non possiamo non ricordare come, qualche mese fa, lo stesso Di Cosimo avesse pubblicamente annunciato di voler rassegnare le dimissioni. Motivo? Non aveva digerito la scelta di una consigliera del suo gruppo, Angela Venditti, di passare in maggioranza. L’uscita di scena sembrava imminente, ma poi, sorpresa delle sorprese, Di Cosimo ha fatto retromarcia: “Mi hanno chiesto di restare”, aveva dichiarato. E da allora? Da allora è rimasto, certo, ma di battaglie politiche neanche l’ombra. L’immobilismo più totale. Ora, con l’uscita anche di Mino Sordilli, passato al gruppo "Per Boville", Di Cosimo si ritrova solo, forse persino più isolato della vecchia torre medievale di Boville.
A proposito del gruppo "Per Boville", il capitano dell’opposizione ed ex vicesindaco Benvenuto Fabrizi e i suoi fedelissimi sembrano essere entrati in una sorta di letargo politico. Dopo essere usciti dalla maggioranza e aver abbracciato l’opposizione, sono rimasti fermi ai blocchi di partenza. L’ultima volta che li abbiamo sentiti, stavano discutendo di questioni di rilevanza quasi inesistente. Forse, per muoversi, devono aspettare "l’autista" che arriva da Frosinone.
Eppure, con una situazione del genere, un’opposizione seria dovrebbe cavalcare l’onda dell’inadeguatezza amministrativa. Invece, il copione sembra scritto da Pirandello: tutti presenti, eppure assenti. La tragicommedia continua, e con essa la sensazione che a Boville, più che amministrare o contestare, si navighi a vista. Speriamo che almeno alla prossima puntata qualcuno si svegli dal torpore politico.