LA CIAMBELLA - PARTECIPAZIONE E INTERESSI LOCALI E LOCALISTICI
- Tommaso Villa
Man mano che entro sempre più nella vita sociale isolana, da pensionati si riesce ad avere il tempo per guardarsi meglio attorno, mi rendo conto della situazione estremamente difficile che attraversa la nostra zona. Mi sono imbattuto di recente in un articolo che riguardava Sora in cui venivano riportate le stesse preoccupazioni di una mia precedente ciambella che riguardava le trasformazioni in negativo della situazione Isolana: diminuzione accentuata della popolazione totale, aumento dell’età media della popolazione, calo vertiginoso delle nascite, scarsa propensione a ragionare su un futuro possibile che non sia legato alle contingenze elettorali.
Credo che l’intera zona delle Media Valle del Liri presenti gli stessi preoccupanti indici demografici e le stesse deludenti situazioni economiche. E mi chiedo: ma quand’è che i nostri Sindaci, quelli di Isola del Liri, di Sora, di Arpino, di Broccostella, di Castelliri, di Posta Fibreno e Fontechiari si siederanno allo stesso tavolo per ragionare di un futuro possibile e sostenibile per la nostra zona per provare a generare una comune e condivisa strategia per almeno proteggerci da un inesorabile declino e impoverimento complessivo?
Qualche privato sta cercando di legare i destini di città vicine, Veroli e la Valle di Comino, rispetto al lancio di un turismo che possa rappresentare una valenza economica interessante per la nostra zona. Anche qui, non c’è lotta tra poveri che tenga: Arpino, Isola, Sora, la Valle di Comino, condividono lo stesso destino e solo insieme possono creare una progettazione comune e coordinata per la valorizzazione del territorio e per immaginare un incubatore di imprese che possa trattenere i nostri giovani, che possa impedire la chiusura di scuole e servizi.
Dobbiamo uscire dalla logica del controllo voto per voto della popolazione del proprio comune, fare il Sindaco non può essere solo garantirsi un controllo sociale così parcellizzato che mi garantisca la rielezione, fare il Sindaco può voler dire che condivido le preoccupazioni di un territorio, condividere la sensazione che da soli non si può andare da nessuna parte, se non arrivare indenni alle prossime elezioni, sempre di meno e sempre più poveri.
Mi sembra interessante quello che stanno cercando di fare i Comuni di Veroli, Alatri e Anagni che, insieme, stanno cercando di presentarsi per partecipare, con qualche possibilità di successo, alla candidatura a città italiana della Cultura. Solo insieme si può, mentre se ciascuno continua a coltivare il proprio orticello in termini di voti e ad essere disponibili, maggiormente disponibili, per chi mi ha votato e diffidenti verso chi non mi ha votato, non si va da nessuna parte, si muore lentamente e, purtroppo, inesorabilmente.
Come ho provato a dire nella Ciambella precedente, dedicata allo stato di salute dei nostri fiumi e alla depurazione delle acque, abbiamo la necessità di costruire insieme un luogo dove poter abitare al meglio, prendendo sul serio elementi importanti per la vita di tutti noi rispetto alla salubrità dell’acqua, dell’aria e del terreno.
Purtroppo la Regione Lazio non ha un osservatorio dei tumori, ma c’è un “rumors” di fondo che ci dice che il numero e la percentuale di tumori che interessano il sangue e altri tipi di tumori siano molto diffusi nella nostra zona. E mi sovviene della discarica di Servelle, dei problemi legati a discariche mai bonificate che per un breve periodo attirarono la nostra attenzione. Si il nostro territorio è stato violentato da discariche abusive e pericolose, diffuse e illegali, che hanno costituito la ricchezza per pochi e un costo sociale immenso a carico della collettività e del territorio.
Credo ci sia un gran bisogno di cambiare registro, di tornare ad interessarci della nostra salute, del nostro territorio, di bonificare e depurare, di smetterla di violentare l’ambiente e far finta di niente.
Mi rendo conto che abbiamo una tale marea di problemi, ma ogni volta che mi riempio gli occhi della bellezza dei luoghi e dell’ambiente circostante non riesco ad evitare gli obbrobri e la violenza che abbiamo esercitato sull’ambiente circostante. Ma tutto è legato, se l’ambiente è malato, noi ci ammaliamo con più frequenza. Coraggio, yammì!
Goccia d’acqua