ISOLA LIRI - LE ORIGINI DELL'INDUSTRIALIZZAZIONE

  • Tommaso Villa

Dallo storico e ricercatore isolano, Sergio Fiorelli riceviamo e ben volentieri pubblichiamo.

Nel periodo in cui furono duchi Guglielmo di Croy e i della Rovere, si ebbero i primi passi dell’industria nella Media Valle del Liri allora localizzata proprio a Carnello. Nel 1519 Ottavio Petrucci di Fossombrone chiese ed ottenne una concessione dal duca di Sora per produrre carta a Carnello. Ottavio era un ingegnoso personaggio che aveva messo a punto un metodo per la stampa della scrittura musicale; in tale attività aveva bisogno di carta.

Ecco quello che scrive l’ingegnere Osvaldo Emery: Forse la data di nascita della fabbricazione della carta ad Isola del Liri potrebbe esser retrodatata di quasi un secolo. Infatti, risulta che, proprio nel tempo in cui questo tipo di industria, naturalmente artigiana come tutte le altre di allora, attraversava un periodo di crisi nella sua culla italiana, al Duca di Sora era stato richiesto, nel 1519, di autorizzare l'impianto di una cartiera in territorio di Isola, a Carnello. Non si sa se la richiesta, avanzata da un certo Ottavio, stampatore, sia stata accolta e tanto meno se la fabbrica abbia funzionato. Comunque, questo può essere in ogni caso considerato come il punto di partenza dell'attività produttiva che ha poi maggiormente caratterizzato la regione.

L’Associazione Culturale ha dato alla stampa l’ultimo lavoro, la storia della seconda cartiera costruita nel 1817 da Francescantonio Gemmiti sulle rive del Fibreno una cartiera abusiva, senza averne il diritto o il titolo, o la regolare licenza. Tre anni dopo il Comune in data 20 ottobre 1820 con la quale venne accordato allo stesso Gemmiti il permesso di poter costruire delle macchine idrauliche e propriamente Gualchiera e Cartiera sopra un fondo di sua proprietà nel luogo denominato Ponte Marmone ed animarle con le acque del fiume Fibreno. Nel 1830 diventa socio della cartiera Gemmiti il signor Carlo Gigli.

Una nuova crisi venne a colpire l'industria della carta nel nostro territorio a cavallo dei secoli XIX e XX, ripetendo, ma in maniera ben più marcata e ampia, ciò che si era verificato già a cavallo dei secoli XVIII e XIX. E questo soprattutto perché, dopo un lungo periodo di buona attività, le cartiere del Lazio meridionale, ancora raggruppate in massima parte in Isola del Liri e nelle aree immediatamente circostanti, si trovarono ad essere tecnicamente molto arretrate rispetto a quelle che erano da poco sorte, o stavano sorgendo altrove, specie nell'Italia settentrionale, e che beneficiavano di impianti moderni, più potenti e più redditizi, e di una più vicina e maggiore disponibilità di materie prime e della minor distanza da centri di forte consumo industriale.

La cartiera Gemmiti & Gigli dopo anni di attività fu venduta a Dionisio Courrier, il figlio Eugenio Courrier chiude la cartiera, inizio 1900 il Cav. Courrier fitta il suo Stabilimento ad uso Cartiera, forse promettendo maggiore forza idraulica e migliore bontà di macchinario, ad altri imprenditori isolani. L’opificio Courrier viene chiuso definitivamente e nel 1911 Giovanni Battista Mancini si aggiudica la cartiera all’asta.

Sabato prossimo presso Casa Laurentia a Isola Liri, alle ore 18, questi interessanti temi verranno affrontati durante la presentazione dell'ultimo librio di Sergio Fiorelli con l'ingegnere Donato Venditti.