BOVILLE - AUMENTA LA TASSA SUI RIFIUTI
- Tommaso Villa
Con la delibera del Commissario straordinario n. 4 del 26 giugno 2025 sono state approvate le tariffe TARI 2025 del Comune di Boville Ernica. L’atto assume per il 2025 il medesimo Piano Economico Finanziario “2024–2025” già approvato l’11 luglio 2024 (entrate tariffarie di riferimento pari a un milione 47mila 202 euro al netto delle componenti perequative), e applica – oltre al TEFA provinciale – le componenti UR1, UR2 e la nuova UR3 prevista a livello nazionale.
La componente UR3 (bonus sociale rifiuti) vale 6 euro per utenza/anno ed è obbligatoria per legge, a copertura delle agevolazioni destinate alle famiglie più fragili: per il 2025 deve comparire in bolletta in aggiunta alla tariffa comunale.
Oltre a questo incremento obbligatorio di 6 euro, il Comune ha varato un ulteriore significativo aumento della TARI: in media circa 15 euro per singolo utente e fino a quasi 80 euro per una famiglia di quattro/cinque componenti. E, ciò nonostante, il PEF utilizzato per calcolare le tariffe sia lo stesso biennale 2024–2025 già validato nel 2024 e assunto tale e quale per l’anno in corso.
«Negli anni in cui abbiamo amministrato abbiamo sempre trovato il modo di non aumentare la tariffa dei rifiuti, anche quando i costi esterni non dipendevano dall’ente – afferma Perciballi -. Oggi, invece, manca un indirizzo politico-amministrativo: si è scelto di limitarsi a un mero calcolo aritmetico, scaricando il peso sui cittadini».
Il nostro gruppo ritiene che quanto sta accadendo sia il frutto di una grave irresponsabilità politica di chi, dopo la conferma elettorale dell’Amministrazione Perciballi – con un consenso fortissimo, poco meno di tremila voti di lista – per futili motivi ha tradito il mandato ricevuto e ha consegnato il Comune al commissariamento, abdicando al proprio ruolo e impedendo a Perciballi di continuare a occuparsi del paese e di dare seguito alle aspettative dei cittadini che ci avevano confermato con un plebiscito.
«Se fossimo stati nelle condizioni di lavorare, non avremmo fatto pagare di più ai cittadini – conclude Perciballi –. Avremmo cercato soluzioni, compensazioni e misure di equità per neutralizzare gli aumenti, come abbiamo fatto ogni anno».