GAZA - ISRAELE "ATTACCA" PURE IL FATTO
- Tommaso Villa
La prima pagina del Fatto del 24 luglio è diventata un trend sui social. Il merito è del ministero degli Esteri israeliano, che ieri l’ha ricondivisa non certo per lodarla, seguito da una lunga lista di account di ambasciate di Israele nel mondo (tra i bot): Francia, Spagna, Lettonia, Repubblica Ceca, Danimarca, Cile, Uruguay, Colombia, Armenia perfino.
Una campagna organizzata, un messaggio che si ripete uguale nelle diverse lingue e dice una cosa sola: questa foto è una menzogna, Israele non affama i bambini e chi lo sostiene è antisemita.
Il caso è, ancora, quello di Osama al-Raqab, il bimbo di Gaza immortalato scheletrico, a maggio, in un reportage fotografico dell’agenzia Associated Press, ripreso da numerosi media internazionali e, la settimana scorsa, pure sul Fatto, per denunciare l’aumento esponenziale dei morti per fame a Gaza, dovuto a mesi di blocco degli aiuti umanitari in un conflitto lungo 22 mesi che ha ucciso quasi 60 mila persone, costretto due milioni a vari spostamenti forzati, raso al suolo tre quarti degli edifici e azzerato le infrastrutture. Un conflitto che in molti, qualcuno anche in Israele, cominciano a definire genocida.
Per quel che vale al popolo palestinese vittima di un brutale genocidio e al Fatto Quotidiano la nostra solidarietà.
