FROSINONE - EMERGENZA CRIMINALITA'

  • Tommaso Villa

L’ennesimo attentato al Caffè Minotti ha sancito quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: a Frosinone è emergenza criminalità. Nella notte tra il 28 e il 29 agosto due uomini a bordo di uno scooter hanno esploso tre colpi di pistola contro le vetrine dello storico locale di via Marittima. Nessun ferito, ma il messaggio è chiaro: il terrore continua. È il quarto atto intimidatorio in pochi anni contro la stessa attività, già colpita da spari e ordigni.

L’episodio si inserisce in una lunga scia che racconta l’escalation di violenza che segna il capoluogo e la provincia. Solo poche settimane fa due incendi dolosi hanno devastato un gommista e un’officina nei pressi del casello A1. Nel novembre scorso le fiamme hanno distrutto il “Pianeta Outlet”, inaugurato da appena pochi giorni. Ancora incendi dolosi nell’agosto 2024, mentre a marzo dello stesso anno il sangue ha macchiato il cuore della movida di via Aldo Moro: davanti allo Shake Bar, il 27enne Kasem Kasmi veniva freddato a colpi di pistola, altri tre uomini restavano gravemente feriti.

Un anno prima, nel gennaio 2023, Alatri piangeva il 19enne Thomas Bricca, ucciso con un colpo di pistola alla testa. Pochi anni prima, nel marzo 2022, sette colpi di pistola segnavano la seconda intimidazione al Caffè Minotti, dopo l’attacco del dicembre 2021. E come dimenticare l’omicidio di Emanuele Morganti, massacrato ad Alatri nel 2017, o i roghi che tra il 2016 e il 2017 devastarono l’Area Disco di Ferentino e il Bingo di Frosinone?

La cronologia è impietosa: le intimidazioni non si contano più, gli episodi violenti aumentano, la capacità criminale cresce e si mostra senza timore. Armi da fuoco, bombe carta, incendi dolosi: il repertorio è sempre più pesante e mette nel mirino un tessuto economico già fragile. Bar, locali, outlet, capannoni, attività commerciali: è il mondo dell’impresa a essere sotto attacco.

Non è più tempo di minimizzare o aspettare. L’escalation dice che Frosinone è diventata terreno di scontro e intimidazione, dove la violenza detta le regole e lo Stato rincorre. È emergenza vera, e chi produce lavoro e ricchezza sul territorio oggi si sente solo e minacciato.