TITOLI - DIOCESI E CITTA' DI ALATRI

  • Tommaso Villa

Nella giornata di ieri una notizia ha catalizzato l'interesse e financo la curiosità di molti concittadini: sul sito del Comune abbiamo appreso che "Alatri è ufficialmente Città". Personalmente ho creduto di sapere che da sempre Alatri poteva fregiarsi di questo titolo. In molti miei articoli su vari quotidiani dal 1998 in poi ho sempre scritto Città di Alatri.

E sempre a modestissimo mio parere, il tutto era suffragato anche da quanto scritto nel Gonfalone: Vetustissima et Fidelissima Civitas Alatrina (Antica e fedelissima Città di Alatri). Tornando alla mattina di ieri, del 16 ottobre in molti abbiamo letto un documento de Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che così recita: "Vista la deliberazione... con la quale il Consiglio comunale di Alatri ha chiesto la concessione del titolo di città; vista la documentazione; visto il parere favorevole del Prefetto di Frosinone; visto l'art.18 del Dls e ritenuto che sussistono le condizioni ivi previste; Sulla proposta del Ministero dell'Interno... Decreta: Si concede al comune di Alatri il titolo di città. Roma 2 ottobre 2025 - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella".

Nulla quaestio su quanto vergato dal Presidente Mattarella, né dal parere favorevole del Prefetto di Frosinone, né della buona fede del sindaco, ma, appunto Alatri può fregiarsi del titolo di Città da più di 1500 anni. Non foss'altro perché Alatri è sede di una diocesi dal VI secolo. Città è innanzitutto l'unità dei cittadini e non di edifici e strutture murarie: la Congregatio hominum costituisce la città che così si differenzia dalle Urbes e dalle Villae.

Città che non vuol significare puramente un tot numero di abitanti, bensì dalla vitalità del luogo, dallo svolgimento delle attività economiche e da commerci, dal profilo culturale; è nelle città che si aprono le scuole, non nei villaggi. Così si assegna il titolo di Civitas. A suffragare il tutto è soprattutto il riferimento che si possa asserire che è considerata Città ove sorga una Diocesi.

Per essere più sicuri e per non asserire cose non vere ho chiesto lumi all'esimio professor Giovanni Minnucci già Pro Rettore vicario, Professore ordinario dell'Università di Siena, Preside della facoltà di Scienze politiche. "Nelle città ci sono i vescovi, nelle altre piccole realtà ci sono i presbiteri. La città è fusione dei lemmi Civium/unitas=civitas. Le città come comunità di persone e quindi per la chiesa i fedeli. Bisognerebbe tornare indietro al 343 anno del Concilio di Sardica che aveva vietato la nomina di vescovi nei villaggi e nelle piccole città.

Nel 2022 ho partecipato come relatore al 430° Anniversario della Fondazione della Diocesi e dell'elevazione a Città di Colle Val d'Elsa. Nel 1592 con l'istituzione della Diocesi di Colle di Val D'elsa, anche questa entità politico-territoriale acquisirà il titolo di città. Un altro caso è relativo a Montalcino e Pienza: nel 1462, infatti Pio II emanava una bolla con la quale contestualmente elevava le due località a Città e Diocesi". Insomma per il fatto che vi si istituisse una diocesi - e la dottrina giuridica medievale e moderna è molto chiara sul punto - quel luogo acquisiva contestualmente il titolo e le prerogative di città. Una città che era ed è, innanzitutto, una comunità di persone". Ca va sans dire che stessa cosa dicasi per il titolo di Città di Alatri.

Bruno Gatta