IL FATTO - DI POCO MA I CONTI DELLA REGIONE MIGLIORANO

  • Tommaso Villa

L’outlook della Regione Lazio è stato appena promosso da “stabile” a “positivo” dall’agenzia internazionale Moody’s. Una notizia che potrebbe sembrare tecnica, fredda, riservata agli addetti ai lavori. E invece racconta molto. Racconta di una Regione che, dopo anni difficili e debiti fuori controllo, sta lentamente tornando a camminare con le proprie gambe.

Quando Francesco Rocca si è insediato alla guida della Regione nel marzo del 2023, ha trovato una situazione drammatica. Il debito superava i 22 miliardi di euro. Per la precisione: 22,6 miliardi, di cui 22,3 miliardi nel solo comparto sanitario. Una cifra enorme, capace di frenare qualsiasi politica di sviluppo. Ma il dato più inquietante è un altro: ancora oggi, come ha ammesso la stessa amministrazione Rocca, ci sono partite contabili mai registrate nei bilanci ufficiali. Un’eredità pesante, fatta non solo di numeri, ma anche di poca trasparenza e scelte discutibili.

La radice di questo problema va cercata negli ultimi decenni, ma è durante il doppio mandato del presidente Nicola Zingaretti che il debito ha davvero toccato livelli storici. E nonostante gli annunci pubblici, la Regione ha continuato a spendere, ad accumulare passività, a usare fondi destinati altrove per tappare buchi su buchi. Rocca lo ha detto chiaramente pochi mesi fa: i bilanci sanitari ereditati erano “ideologicamente falsi”. Non è un’accusa leggera. Significa che i numeri sulla carta non corrispondevano alla realtà vissuta nei conti correnti della Regione.

Di fronte a questo scenario, il nuovo governo regionale ha scelto di non piangersi addosso. Ha fatto scelte coraggiose, a tratti impopolari, ma necessarie. Ha chiesto e ottenuto la sospensione delle rate sui mutui regionali, liberando oltre un miliardo di euro in tre anni. Ha imposto il blocco del nuovo indebitamento, stabilendo che da qui al 2026 gli investimenti si faranno solo con risorse vere, presenti, liquide. Ha iniziato a mettere ordine negli enti strumentali, nelle fondazioni, negli sprechi sparsi. E, soprattutto, ha avviato una gigantesca operazione di verità contabile: lettere ai fornitori, verifiche legali, controlli incrociati su crediti e debiti. Un lavoro silenzioso, tecnico, ma fondamentale.

Il primo frutto concreto è già arrivato: in meno di due anni, il debito è sceso a 21,3 miliardi. Non siamo ancora in una situazione ideale, certo. Ma la direzione è chiara. Moody’s lo ha riconosciuto, i numeri lo confermano, e chi lavora ogni giorno nei corridoi della Regione lo respira. Si è voltato pagina.

In tutto questo, ciò che colpisce non è solo il risanamento, ma il metodo. Niente annunci roboanti, niente fuochi d’artificio. Solo lavoro, numeri alla mano, e un’idea semplice: rimettere la Regione Lazio nelle condizioni di pensare al futuro, non solo di inseguire i debiti del passato. È una sfida lunga. Ma oggi, almeno, si cammina nella direzione giusta.