SUPERSTRADA - RIAPRIRE SUBITO LA GALLERIA DI ATINA

  • Tommaso Villa

"Ci sono decisioni che feriscono più per come vengono prese che per ciò che impongono. Si spera nel confronto, ma poi le decisioni calano, secche e asettiche, come note di protocollo. È accaduto di nuovo: la Galleria Capo di China resterà chiusa. Una scelta che non tiene conto della vita quotidiana di un intero comprensorio. San Donato Val di Comino, come l’intera Valle, ha investito in un modello coerente di sviluppo: agricoltura di qualità, ospitalità diffusa, tutela del paesaggio. Una visione fondata sul rispetto del territorio e sull’apertura. Ma il rispetto, si sa, deve essere reciproco. E oggi, quel rispetto, non lo vediamo".

lo Lorenzo Cedrone, Consigliere comunale - San Donato Val di Comino e Coordinatore PSI - per la Val di Comino che aggiunge: "Come Federazione del PSI rilanciamo con forza, perché senza confronto e chiarezza istituzionale queste scelte avranno solo l’effetto di danneggiare la coesione politica e sociale di una comunità che merita rispetto e progettualità.

Già in occasione della prima chiusura della galleria, la consigliera comunale di Atina, Aurora Aprile (FdI) aveva espresso preoccupazione per l’impatto sul traffico e sulla sicurezza lungo le strade alternative, richiamando l’urgenza di un approccio istituzionale condiviso. Una voce che si unì, pur da posizioni diverse, a quella del sindaco Pittiglio e alla mia, in un quadro in cui la tutela del territorio superava, com’è giusto, le appartenenze di parte.

Eppure, non tutto si muove nell’ ombra. Solo pochi giorni fa, venerdì 11 luglio alla Tenuta Palombo di Atina, la Regione – con Arsial e le Università della Tuscia e La Sapienza – ha scelto la Valle di Comino come “laboratorio” per la Strategia Forestale Regionale. Un segnale concreto: il patrimonio boschivo come risorsa, la partecipazione come metodo. È la prova che, se si vuole, una politica che rispetti i luoghi e le comunità è possibile. Ma allora ci si chiede: perché quella stessa attenzione non si traduce in altre scelte, come la gestione della viabilità? Perché voci importanti restano sospese, quando basterebbe ascoltare? Le aziende agrituristiche, le attività commerciali, i piccoli produttori, tutti coloro che rendono viva questa Valle, si trovano schiacciati da costi di trasporto lievitati, viabilità alternativa logorata e, soprattutto, da una sensazione sgradevole: quella di non contare abbastanza. Ma questa, diciamolo chiaramente, non è una semplice questione tecnica. È una questione politica. È il riflesso di un modello decisionale che esclude invece di includere, amministra senza conoscere, interviene senza ascoltare. Troppe volte, in questa Valle, le scelte vengono imposte da lontano. Non solo per le infrastrutture, ma anche nella costruzione delle narrazioni turistiche, dove il nome della Valle di Comino rischia di scomparire o di essere fagocitato in etichette che non le appartengono.

Ma questa è un’altra storia. E il tempo per raccontarla arriverà, molto presto. Oggi però chiediamo cose semplici, doverose: un cronoprogramma vincolante per la riapertura della galleria; misure di sostegno per le imprese danneggiate; interventi urgenti sulle viabilità alternative. Non chiediamo trattamenti di favore. Rivendichiamo equità. La Valle di Comino lavora, accoglie, produce. E merita attenzione, non indifferenza. La Federazione Provinciale del PSI di Frosinone è presente. E qui, anche senza una sezione territoriale formalmente costituita, vive un gruppo di compagni che tiene alto il garofano socialista, non come decorazione nostalgica, ma come impegno civile. Quotidiano, serio, ostinato. La politica o è ascolto, o è amministrazione cieca. E noi continueremo a farci sentire. Con voce ferma, con spirito costruttivo, ma senza rinunciare alla verità. Anche quando è scomoda".