EDITORIALE - IL DISASTRO DELLA LOGISTICA

  • Tommaso Villa

Il trasporto su gomma in Ciociaria è da sempre un settore trainante. Da qualche anno, sogni e realtà, stanno determinando una crisi territoriale che si somma ai problemi strutturali di rilievo nazionale.

In Italia i camionisti sono sempre meno numerosi e sempre più anziani. Prima o poi sarà necessario incentivare l’arrivo di quelli stranieri. Le aziende straniere sono già arrivate.

Negli ultimi cinque anni in Italia i titolari della CQC (Carta di qualificazione del conducente) sono diminuiti di oltre 400mila unità. Dei quasi 800mila titolari di CQC rimasti, la metà ha oltre 50 anni. Ciò significa che tra dieci anni il 50% degli autisti scenderà dai camion.

Non va meglio per quanto riguarda le imprese. Negli ultimi dieci anni sono diminuite del 20%. Scendono soprattutto i “padroncini”. Scendono i "carichi" perchè tante aziende hanno chiuso o stanno chiudendo. E scoppiano le "guerre" locali tra le imprese del settore trasporti. Nella Valle del Liri sono state avviate procedure che, quasi sicuramente, porteranno a clamorose cessazioni. Forse si rimetteranno in moto i motori altrove. Forse.

A queste evidenti difficoltà si sommano quelle pesantissime a livello strutturale e infrastrutturale. In Ciociaria si teorizza da anni l’interporto. Ecco, si teorizza.

E, come se non bastasse, la stazione Tav viaggia sempre più velocemente verso Valmontone. Qualcuno crede ancora al “sogno” Ferentino.

Ma è giusto un “sogno” perché nei Piani delle ferrovie non c’è e perché a Latina, Cisterna e Roma "preferiscono” Valmontone.

Tutto ciò senza dimenticare che la classe politica dirigente Pontina, in Regione, al Parlamento e al Governo conta. Eccome se conta. Noi contiamo un po' meno. Molto meno.

Sulla Tav a Valmontone speriamo di essere smentiti. Ne saremmo felici.