ANAGNI - CULTURA, LA CITTA' MERITA DI PIU'
- Tommaso Villa
In riferimento alla replica dell’Assessore sui disservizi della Biblioteca Comunale, esprimiamo rammarico per una risposta che elude il merito delle questioni, preferendo la polemica al confronto. Le nostre domande nascono dalle segnalazioni di cittadini, studenti e famiglie, ed è a loro, prima che a noi, che l'Amministrazione deve delle risposte.
Il nostro comunicato originario si limitava a porre domande legittime, senza alcuna polemica o critica, poiché derivate da atti e segnalazioni di disservizi. Invece di cogliere l'occasione per un dialogo trasparente, è stato proprio l'Assessore a scegliere la via della polemica. Una reazione che, peraltro, si concentra sulla difesa di un organico che nessuno ha attaccato, prestando il fianco a un non troppo velato excusatio non petita, accusatio manifesta. Su questo punto, inoltre, colpisce la totale assenza di riferimento all’idea di indire bandi di concorso pubblici per il futuro, unico strumento che garantisce trasparenza e pari opportunità.
Riguardo al Museo, avevamo evitato di esprimerci per rispetto verso la nuova Direttrice, la Dott.ssa Cerqua, a cui auguriamo buon lavoro. Tuttavia, poiché è stato l'Assessore a sollevare l'argomento per fini polemici, è doveroso fare chiarezza.
Anche in questo caso, è difficile celebrare come un risultato un'assunzione part-time a tempo determinato di soli sei mesi, arrivata dopo anni dall'istituzione del Museo e senza una rotta tracciata per il futuro. Soprattutto quando la delibera stessa specifica che questa assunzione nasce dalla necessità di "scongiurare la chiusura del Museo Archeologico di Anagni". Non si tratta quindi di una scelta strategica, ma di una misura emergenziale per sopperire a una criticità evidente, che ancora una volta evita di ricorrere a un bando di concorso pubblico per una figura direttiva stabile.
Emerge chiaramente, sia per la Biblioteca che per il Museo, una gestione basata sull'emergenza e sull'improvvisazione, che rifugge da una programmazione strutturale basata su strumenti limpidi come i bandi di concorso. In tutto questo, non capiamo cosa ci sia da applaudire: la cultura ad Anagni merita di più.
LIBERANAGNI