CECCANO - DISCONTINUITA' E TRASPARENZA
- Tommaso Villa
Nel mese di aprile 2023 il Comune di Ceccano emise un’ordinanza che vietò l’utilizzo dell’acqua (a scopo potabile, irriguo e zootecnico) prelevata da pozzi situati nella zona di via Marano, al di sotto del ponte autostradale per un raggio di 500 metri, a causa della presenza di sostanze inquinanti rilevate nei periodici controlli (ogni sei anni) effettuati dall’ARPA Lazio.
L'ordinanza, non essendone stata emessa un'altra in merito né dall'ex Sindaco Caligiore né dall'attuale, è ancora in vigore, anche se nessuno ne parla. Ricordiamo, in particolare, che da ARPA Lazio fu rilevato nel punto di campionamento un livello di cloroformio pari a sessantacinque volte la soglia di pericolo, e una presenza di bromodiclorometano oltre i limiti di legge: dati allarmanti che avrebbero richiesto, e richiedono ancora se ulteriori analisi non sono state fatte, un’immediata ed efficace campagna di comunicazione, tutela e intervento.
Invece, l’amministrazione Caligiore scelse il silenzio... ed oggi, purtroppo, nessuna informazione aggiornata è stata diffusa, neanche dopo più di cento giorni della nuova amministrazione comunale. Nessuna informazione ufficiale è mai stata trasmessa alla popolazione residente, né in merito alla natura dell’inquinamento, né sull’origine delle sostanze rilevate, né tantomeno sull’effettiva pericolosità dell’utilizzo dell’acqua, anche per usi agricoli o zootecnici.
Ancora più grave è il fatto che la maggior parte degli abitanti della zona, nel corso di più di due anni, non è stata sufficientemente messa a conoscenza dell’esistenza del divieto, restando di fatto esposta a potenziali rischi per la salute e per l’ambiente.…e la situazione dei pozzi in questione resta avvolta nell’incertezza più totale. Alla luce di quanto accaduto, visto le coltivazioni orticole che sono nate nella zona, chiediamo alla nuova amministrazione comunale – che in campagna elettorale ha più volte fatto appello ai valori della trasparenza, della tutela ambientale e del diritto all’informazione – di rendere pubblici i dati aggiornati sulle analisi dell’acqua nella zona di via Marano (se sono state fatte nuove analisi dopo quelle di più di due anni fa), e quindi capire se ancora deve persistere il divieto all’utilizzo.
Pensiamo sia necessario che il sindaco (nella foto) comunichi in modo chiaro e accessibile alla cittadinanza lo stato attuale della contaminazione e le misure precauzionali da adottare, se necessarie. Poi, deve essere chiarita l’origine dell’inquinamento e se siano in corso indagini ambientali o giudiziarie; infine, indicare tempi e modalità degli interventi previsti per la bonifica se necessaria, la messa in sicurezza o la sostituzione delle fonti idriche compromesse.
Invitiamo tutte le forze politiche, sociali, associative e civiche ad unirsi a noi in una battaglia comune: in difesa della salute, della bellezza e della giustizia ambientale nella nostra città. Analisi aggiornate e cadenzate come normativa vigente, informazione e interventi fanno capo ai responsabili della salute pubblica locali, a cominciare dal Sindaco, per questo la città chiede la verità , e chi ha la responsabilità se ne assuma tutti gli oneri del caso.
Ceccano2030 è impegnata fin dall’inizio a monitorare la situazione, in contatto con i cittadini di via Marano, per questo auspichiamo che si proceda alle opportune comunicazioni e agli interventi necessari, che riteniamo siano ormai diventati improrogabili per i diretti interessati ma anche per la città tutta. Ceccano continuerà ad essere la città di chi “non mi sono accorto di niente”? Beh, da come verrà affrontata la questione del pozzo avvelenato a via Marano cominceremo a capirlo, rimane il fatto inquietante che ancora si tergiversa sulla salute dei cittadini.
Ceccano 2030