CECCANO - LA QUERCIA GAIA E' SALVA

  • Tommaso Villa

Che bello! Era una notizia che ci voleva proprio, in questi giorni febbrili di campagna elettorale, ora che la primavera è ricominciata rigogliosa e ha riportato tanti cittadini fuori in strada a godersi il bel tempo, e quello che – speriamo – potrà arrivare a livello amministrativo.

Secondo indiscrezioni, pare proprio che Gaia, la quercia secolare di fronte la chiesa della Madonna delle Grazie, non è a rischio caduta e potrà continuare a vivere, anche se con una potatura adeguata. Da cittadini sempre attenti all’ambiente e alla tutela dei beni comuni, non possiamo non dirci sollevati davanti a questa notizia confortante: Gaia è salva! Così era stata ribattezzata da tutti coloro che, a cavallo fra 2023 e 2024, si attivarono per contrastare il taglio indiscriminato della quercia che, da tantissimi decenni, offre ombra e ristoro ai ceccanesi che abitano o passano presso la Madonna delle Grazie.

Un binomio, quello della piccola chiesa e della grande quercia, che ha resistito anche alla cementificazione selvaggia in atto già da tempo davanti a loro, con la gru che da anni incombe minacciosa su entrambi e quel progetto scellerato – avallato dall’ex assessorato all’ambiente – che prevedeva l’abbattimento di quel tesoro ecologico per presunti “rischi di sicurezza pubblica”.

La storia, a lieto fine, della nostra Gaia ci lascia comunque diverse riflessioni: a che pro tutto quel trambusto iniziale, se la pianta a distanza di poco più di un anno è in buono stato di salute? A chi, e/o a cosa, doveva giovare l’idea di abbattere una quercia secolare, di sicuro pregio ambientale e socio-culturale? Che fine hanno fatto le perizie richieste in frutta e furia dall’allora amministrazione Caligiore, che provò a rattoppare la falla con un’indagine tecnica di cui si sono perse le tracce e che già all’epoca rifiutò di confrontarsi in maniera chiara e trasparente con tutti quelli che chiedevano spiegazioni?

Di certo, Gaia ha dato una lezione sonora a tutti: innanzitutto ha dimostrato ai tifosi del cemento e dell’asfalto che la natura ha tempi ben più lunghi, e sa rigenerarsi sempre dando lezioni di resilienza e di sopravvivenza fiera anche quando compaiono dietro l’angolo mirabolanti progetti che prevedono ruspe e distruzione; dall’altro lato la sacra quercia ha fatto vedere ai sostenitori dell’ambiente che un’altra politica è possibile: una politica che parte dal basso, che si auto-organizza puntando i piedi su principi inalienabili e che pretende il rispetto sacrosanto delle proprie radici, ecologiche e sociali.

Gaia non è mai stata solo una pianta che vive da tanti lustri: Gaia è il simbolo di una politica buona, partecipata, che si riunisce in pochissimo tempo e che, se lo vuole davvero, può deviare il corso degli eventi e costringere un’amministrazione comunale a rivedere i propri piani, specie sui beni comuni.

Ed è proprio sui beni comuni ambientali che noi di Ceccano2030 vogliamo puntare per la città che immaginiamo: mai più Gaia e le altre piante secolari dovranno essere minacciate in modo così arbitrario da tagli indiscriminati; siamo pronti a organizzare un censimento delle specie vegetali più longeve del territorio comunale per poterle salvaguardare in modo adeguato; abbiamo intenzione di piantarne altri, di alberi, in particolare le specie mangia-smog arbustive o legnose, in grado di mitigare gli effetti devastanti dell’inquinamento. Sull’ambiente, e su beni comuni in genere, abbiamo le idee ben chiare: seguiteci ancora in questi ultimi giorni, metteteci alla prova e ve le mostreremo!

Collettivo Ceccano2030