ALATRI - IL VESCOVO RISPETTA LA TRADIZIONE DELLA MULA

  • Tommaso Villa

E fu la volta di Alatri; dopo la presa di possesso nelle Città di Frosinone e di Anagni e l'ingresso a Ferentino l'arcivescovo Santo Marcianò, nuovo vescovo delle Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e in persona episcopi di quella di Anagni-Alatri ha fatto il suo ingresso nella nostra città. Forse non c'era la folla straripante dei precedenti predecessori, ma sia gli alatrensi che i fedeli dei paesi viciniori non hanno voluto far mancare l'affetto che nutrono già per il nuovo presule.

Già qualcheora prima dell'arrivo di Sua eccellenza reverendissima Santo Marcianò a Porta San Pietro i curiosi si sono avvicinati alla Mula bianca che è stata un'altra dei protagonisti di domenica scorsa 28 settembre 2025. Il significato dell'ingresso in città del nuovo presule a dorso del quadrupede dalla groppa bianca è noto ormai a tutti e non soltanto agli "alatresi", e non soltanto dell'entrata di Gesù a Gerusalemme nella Domenica delle Palme. Gli alatrensi amano ricordare, infatti, la venuta del patrono San Sisto.

La tradizione è stata rispettata ilnuovo vescovo è salito sulla mula ed ha raggiunto la Concattedrale di San Paolo non senza qualche apprensione visto che al termine del discorso di Santo Marcianò, preceduto da quello del sindaco Maurizio Cianfrocca alquanto emozionato, ha iniziato a piovere. Ma il vescovo è riuscito a tenere le briglie ben salde grazie anche al conduttore Giulio Molella Pelloni, emozionato anche lui, come ci ha confessato già prima di effettuare il tragitto da Porta San Pietro a Civita .

"Sono felice ed onorato di condurre la mula bianca cavalcata dal nuovo vescovo - ci ha raccontato Giulio Molella Pelloni, ma avrei preferito che al mio posto ci fosse stato mio padre (il N.H. Francesco Molella che in precedenza aveva accompagnato diversi vescovi). Ma tornando alla cronaca della giornata del 28 settembre, i fedeli hanno atteso l'arrivo di S.E.R. Marcianò con entusiasmo e manifestando rispetto, amicizia, con una fede smisurata (testimoniata da commozione e gioia), il presule prima di indossare i paramenti sacri nella chiesetta della Santissima Trinità (curata dalla famiglia Tagliaferri - a tal proposito bisognerebbe che chi di dovere investa qualche somma di denaro per il restauro degli affreschi e dei locali) aveva già stretto decine di mani, accarezzato i volti di bambini, di persone invalide con le gote bagnate di lacrime e anche buffetti anche ad alcuni sacerdoti o giovani seminaristi in attesa di consacrazione. Dopo la vestizione Santo Marciano sempre concedendosi alla folla ha raggiunto il palco dove ha ascoltato il discorso del sindaco Cianfrocca che più tardi gli ha donato simbolicamente le Chiavi della Città e consegnandogli un regalo a nome della Vetustissima e fedelissima Città di Alatri; un anello con l'effige del nostro patrono San Sisto. Il vescovo Marcianç ha salutato e benedetto la folla financo scherzando e lasciandosi a un saluto caro ai giovani; un cuoricino con le mani come appunto è in uso da qualche tempo. Sul palco vescovo e sindaco hanno parlato anche delle bellezze di Alatri e del Miracolo dell' Ostia Incarnata. (si è evinto che S.E.R. Marcianò abbia in mente qualcosa per far decollare finalmente questo prodigio riconosciuto dalla chiesa con una bolla papale) e citando anche il nuovo Santo Carlo Acutis. Nonostante la pioggia iniziata a cadere poco prima della conclusione del suo discorso il vescovo è salito sulla Mula bianca per raggiungere l'Acropoli, dispensando saluti e benedizioni a coloro che hanno sfidato il tempo non proprio clemente.

Il momento più emozionante del pomeriggio è stato quando il vescovo si è fermato davanti il Seminario per salutare un sacerdote ultranovantenne, Don Antonello che pur non avendo svolto il suo ministero in Ciociaria è ospite appunto nel seminario.

Don Antonello avrebbe voluto baciare l'anello del vescovo come è in uso ma Santo Marcianò ha baciato la mano dell'anziano religioso invitandolo a pregare per lui e promettendo di andarlo a trovare. Non erano in molti ad assistere a questo siparietto ma possiamo assicurare che l'emozione è stata tangibile. Il vescovo ha poi proseguito verso Civita rispondendo ad una signora che aveva gridato viva il vescovo e viva San Sisto: "Viva San Sisto". Dopo la vestizione in sagrestia è stata celebrata la messa solenne officiata insieme a don Walter. Sua Eccellenza reverendissima accompagnato dal suo segretario don Santino Battaglia al termine della funzione religiosa si è intrattenuto per una foto ricordo con gli amministratori. La gente di Alatri e dei centri circonvicini già lo amano. Hanno apprezzato il suo ingresso sulla mula bianca, tradizione che il suo predecessore aveva interrotto.

Bruno Gatta