IL RICORDO - UN LIBRO DEDICATO A ENZO CARELLA

  • Tommaso Villa

Il 13 settembre uscirà il primo libro dedicato a Enzo Carella, un percorso artistico e umano che raccoglie pensieri e ricordi della sorella, degli amici e dei musicisti che hanno collaborato col cantautore scomparso. Il libro conterrà foto inedite e anche le testimonianze dei Goblin e di Samuele Bersani, Colapesce, Fulminacci, Dente, Galeffi, Maccio Capatonda; verrà pubblicato anche un album con i brani Dente, Anna Castiglia, Mille e Ciliari.

Avincola, al secolo Simone Avincola (nella foto) è un cantautore romano: ha partecipato al Festival di Sanremo 2021 con la canzone “Goal!” contenuta nell’album “Turisti” . Morgan lo ha definito: “uno dei più bravi cantautori della scena contemporanea”. Vincitore di numerosi riconoscimenti, il suo percorso si incrocia con molti artisti: Morgan, Pasquale Panella (autore dei testi dei cosiddetti album bianchi di Lucio Battisti), Fiorello, Freak Antoni, Riccardo Sinigallia. Avincola ha realizzato il docufilm “Stefano Rosso – L’ultimo Romano” che si è aggiudicato diversi riconoscimenti tra cui: Premio Pivi Siae e Premio Mei Cinema.

Il 9 giugno 2023 esce il suo nuovo album “Barrì“, titolo del brano di apertura le cui parole sono di Pasquale Panella; Rolling Stone lo definisce “il cantore delle piccole cose. In grado di nobilitare la quotidianità, costruendo intorno un vissuto emozionale nel quale tutti si possono riconoscere”. Vincenzo Mollica dichiara che “Barrì” è una canzone sorprendente e che dimostra una bella sintonia tra Pasquale Panella e Avincola.

Il 13 settembre uscirà il primo libro dedicato a Enzo Carella, che è doveroso ricordare, il cantante che portò al Festival di Sanremo Barbara, ma da menzionare anche Malamore, Amara, Parigi,Fosse vero, Il Sud è un'infanzia sudata e la splendida Partire (televisori viaggiatori), un percorso artistico e umano che raccoglie pensieri e ricordi degli amici, della sorella e dei musicisti che hanno collaborato col cantautore scomparso. Il libro conterrà foto inedite e anche le testimonianze dei Goblin e di Samuele Bersani, Colapesce, Fulminacci, Dente, Galeffi, Maccio Capatonda; verrà pubblicato anche un album con i brani Dente, Anna Castiglia, Mille e Ciliari.

Noi di Penna e Spada abbiamo intervistato Avincola e per questo ringraziamo la sua disponibilità insieme ad Edoardo.

Simone, come hai conosciuto l'attività artistica di Enzo Carella e di Stefano Rosso, visto che i due artisti sono di un'altra generazione rispetto a te?

Li ho scoperti perché amo scavare, restare in superficie mi annoia. Sono sempre rimasto affascinato da tutto ciò che si muove nell'ombra e da ciò che è stato. Voglio dire che artisticamente il mistero e il passato, quando di fronte a me si miscelano, producono qualcosa che mi attrae e da cui difficilmente riesco ad allontanarmi. E' quello che è successo e ancora mi succede con artisti come loro.

Spesso soprattutto sui social c'è l'abitudine di asserire che Carella e Rosso non hanno avuto il giusto riconoscimento. Fortunatamente ci sono colleghi come te che portano avanti il ricordo. Ti senti una specie di "talent scout" per questo?

Assolutamente no. Io sono uno che scrive canzoni e chiaramente ama la musica. Quello che è successo – e mi auguro succeda ancora – è che sono piacevolmente rimasto impigliato tra le parole e le musiche di tanti artisti come Carella e Rosso e ho cercato di dare il mio piccolo contributo affinché possa riemergere la loro arte. Questo è accaduto prima col mio documentario su Stefano Rosso (2019) e oggi con il libro e l'album su Enzo Carella.

Stefano Rosso ai suoi tempi ha avuto, comunque una giusta popolarità sui mass media di allora, paradossalmente adesso che i social media sono alla portata di tutti, Carella, invece, secondo me, nonostante la collaborazione con Panella (gli album cosiddetti bianchi di Battisti testimoniano l'arguzia e un certo ermetismo) ha stentato ad essere un artista di mercato, rimanendo forse più di nicchia. Lo stesso discorso vale anche per te?

Mah, i discorsi cambiano per chi come me è nato già nel mezzo di un'epoca nuova. Io e tutti gli artisti della mia generazione non abbiamo mai potuto vivere il mondo trionfante e sperimentale degli anni 60/70. Mi muovo passo dopo passo, cercando nel marasma caotico del digitale, di custodire il senso più profondo del tutto: fare musica perché si è musica.

Avincola è conosciuto ormai dalla platea musicale e non, a chi si ispira e quanto ha "preso" da Rosso e Carella. Io mi ispiro alla vita che mi si muove intorno e al desiderio che ho di trasformarla. Non ho mai preso qualcosa da altri. Sono profondamente innamorato di Stefano Rosso e Enzo Carella ma non rientrano nel linguaggio che personalmente mi sento di esprimere con le mie canzoni.

Il tuo ultimo progetto su Enzo Carella, credi renda giustizia alla sua attività?

Questo non lo so. Forse la parola “giustizia” è anche fin troppo. Io lascio qualcosa sul tavolo, chi conserva dentro di sé amore e curiosità per ciò che non conosce, può venire a guardare...

Visto che abbiamo parlato di Rosso e Carella, vorrei da te un giudizio su Franco Fanigliulo.

Franco Fanigliulo è un altro di quegli artisti presenti nella mia lista. Ironico ma anche tormentato, teatrale ma anche molto intimo. Meriterebbe anche lui di essere riacciuffato. Chissà.. un giorno...

Bruno Gatta