AMARCORD - VALTER CIANFROCCA E LA MUSICA AD ALATRI

  • Tommaso Villa

Quando in "Piazza" potevi incontrare Renato Carosone, Bruno Martino, Romano Mussolini, Fred Bongusto, Massimo Catalano, Carletto Loffredo, Cicci Santucci e altre decine di musicisti jazz, soprattutto romani. Quante volte, soprattutto dagli anni 70 fino al 2006 ed in particolare nelle ore serali da Piazza Santa Maria Maggiore, a cittadini distratti, ma anche a persone che masticavano musica è capitato più volte vedere e riconoscere questi musicisti con i loro strumenti gelosamente riposti nelle loro custodie.

Ma qualcuno sapeva dove si recavano questi jazzman, in Vicolo Vezzacchi. Perché nel caratteristico vicoletto c'era l'abitazione alatrense dell'avvocato Valter Cianfrocca. Originario di Alatri ma poi migrante dapprima in America dove conosce jazz e musicisti di colore, e poi a New Orleans dove scopre di essere un buon suonatore di pianoforte. E il ritorno a Roma dove conosce Carletto Loffredo. Quando Loffredo inizia a costituire delle proprie band. La prima fu fatta appositamente per gli americani, con Nunzio Rotondo.

"Era un po' modernina come concezione perché c'era Valter Cianfrocca avvocato che suonava il pianoforte molto alla Fats Waller, molto bene - dirà nella sua biografia Carletto Loffredo".

Valter Cianfrocca era un professionista serio che amava la sua professione di avvocato e, ovviamente la musica. Ma non aveva certamente dimenticato la sua Alatri. Tanto che il giorno del suo compleanno, che cadeva nel mese di giugno, offriva un concertino gratis in Piazza ai suoi compaesani, anche a quelli che conosceva. "Arrivava in Piazza - ricorda un vecchio amico di Valter. E in un dialetto alatrese ormai contaminato dal romanesco chiamava a raccolta i musicisti. Dava il "La" e iniziava la festa. Stappava bottiglie di spumante e brindava con tutti; amici, conoscenti e curiosi".

"Qualche anno prima della sua scomparsa, il concerto che teneva per il suo compleanno si stava mettendo male - racconta un altro amico. Il batterista aveva dimenticato a casa i suoi strumenti". C'erano quasi tutti i fiati e il banjo. E allora il batterista non sapendo come e cosa fare tirò fuori dal cilindro il coniglio bianco. La saracinesca del vecchio Bar Giuliana diventò così una batteria improvvisata. Un' oretta di buona musica e poi... Come fanno le "Band" che si rispettino scendevano suonando come a New Orleans e i musicisti andavano a casa di Valter in Vicolo Vezzacchi. I più fortunati, ovvero gli invitati pranzavano con i musicisti e fino a sera potevano udire buona musica jazz e le battute dell' avvocato Valter Cianfrocca.

Qualche anno dopo Valter accusò un malore e fu ricoverato in un ospedale romano. Un amico di Alatri che andò a trovarlo, Valter ebbe una complicazione e non poteva più parlare, salutandolo attraverso un vetro lo vide che lo salutava e gli faceva segno di aspettare. Si fece dare un foglio e una penna e scrisse: "Morte ti ho fregato anche questa volta". Ma non fu così Valter Cianfrocca se ne andò qualche giorno dopo; sicuramente in Paradiso crediamo noi ad organizzare un concerto con Romano Mussolini, Massimo Catalano, Renato Carosone e tanti altri.

Bruno Gatta