SCUOLE - NOVE SU DIECI NON HANNO CERTIFICATO DI SICUREZZA

  • Tommaso Villa

A pochi giorni dall’inizio della scuola la situazione degli edifici scolastici in Italia non è delle migliori. Il dossier di Tuttoscuola sull’edilizia scolastica, basato sui dati ufficiali del Ministero dell’Istruzione per l’anno 2023-2024, certifica un quadro preoccupante: nove scuole su dieci non possiedono tutte le certificazioni di sicurezza richieste.

Il Lazio si conferma maglia nera a livello nazionale. Soltanto il 12,7% degli edifici scolastici – 407 su 3.203 – risulta dotato di certificato di agibilità, mentre ben 474 plessi, pari al 14,8%, ne sono completamente privi. Significa che ogni giorno migliaia di studenti e docenti varcano la soglia di scuole prive dei minimi requisiti documentali di sicurezza.

Le certificazioni richieste dalla normativa sono cinque: documento di valutazione dei rischi, certificato di agibilità, omologazione della caldaia, certificato di prevenzione incendi e piano di evacuazione. In teoria ogni edificio dovrebbe possederle tutte, ma la realtà raccontata dai dati è un’altra: nel Lazio la stragrande maggioranza dei plessi presenta carenze gravi, in alcuni casi totali.

Particolarmente critica è la situazione nelle zone a rischio sismico, dove meno della metà degli edifici dispone di collaudo statico. Una vulnerabilità che accresce l’allarme e pone interrogativi sulla reale tenuta del sistema scolastico regionale di fronte a eventuali emergenze.

Dal Ministero arriva la precisazione che i dati fotografano la realtà al 2023-2024 e non tengono conto dei lavori in corso su oltre diecimila edifici, resi possibili dai fondi del PNRR e da finanziamenti ministeriali. Resta però il fatto che la responsabilità degli interventi ricade su Comuni e Province, chiamati a garantire la sicurezza delle strutture.

Il quadro emerso non lascia spazio a interpretazioni: il Lazio ha urgente bisogno di un piano straordinario per rimettere in regola le proprie scuole. Non bastano promesse o cantieri annunciati, occorrono risultati tangibili. A pochi giorni dalla prima campanella, le famiglie laziali si trovano a fare i conti con un’amara verità: la scuola è pronta a ripartire, ma troppo spesso lo farà dentro edifici che sicuri non sono.

E allora la domanda, più che pertinente, sorge spontanea: se un privato fosse sprovvisto di tali certificazioni, cosa accadrebbe?