SORA - RAMI DI TRAVERSO DI FRONTE AI BIKER

  • Tommaso Villa

Oggi, la montagna è sempre più un palcoscenico per selfie, influencer e millantatori che espongono le loro imprese sui social come trofei. Questo è un dato di fatto, più volte denunciato a livello nazionale. Ma quando questi comportamenti diventano non solo maleducati, ma anche pericolosi per chi vive la montagna con rispetto, la situazione diventa condannabile e da stigmatizzare.

Ed è proprio ciò che è successo domenica scorsa ai soci del gruppo del CAI Sora BikerSorani, proprio loro impegnati da tempo alla cura e salvaguardia dei sentieri locali. Durante un’escursione sul Monte Tarino, nel percorso di discesa verso Monna Forcina, hanno trovato lungo il sentiero ben venti rami messi di traverso, in modo nascosto e subdolo, appoggiati intenzionalmente per creare difficoltà (e grave pericolo) alle bici lanciate in discesa. Ovviamente i rami non erano presenti un’ora prima dell’accaduto come alcuni testimoni hanno confermato. Un gesto vile ed esecrabile che dimostra il livello di inciviltà che oramai ha raggiunto le terre alte. Del resto i continui soccorsi in montagna di sprovveduti lo confermano.

Questa non è più montagna. Ci troviamo di fronte ad un “assalto” che non ha nulla a che fare con lo spirito alpino. Non c’è rispetto per i sentieri, per i tempi della montagna e per chi la vive. Invitiamo tutti ad un maggior senso di responsabilità, non seguendo il turismo dell’immagine, degli improvvisati accompagnatori, di un’escursione che nasce e muore in un click.

Così non è più possibile andare avanti. Denunciate ogni comportamento contrario alle elementari regole del rispetto della natura, da chi scarabocchia le vette a chi mette a repentaglio la sicurezza degli sportivi.