CASSINO - SI E' SPENTO FERNANDO MANZO
- Tommaso Villa
E’ venuto a mancare Fernando Manzo, già Consigliere di Amministrazione e figura storica della Banca Popolare del Cassinate, per la quale ha lavorato per tantissimi anni, diventando uno dei protagonisti della crescita e dello sviluppo dell’Istituto.
Il suo legame con la banca è iniziato nei primi anni Sessanta ed è andato avanti senza interruzione per tutto il resto della sua vita. Prima come dipendente, poi come Consigliere di Amministrazione ha seguito ogni singola tappa della vita della banca, con dedizione, con professionalità, ma, soprattutto, con un amore e una partecipazione che era seconda solo alla sua famiglia.
«La sua – ricorda il Presidente Formisano - era una presenza costante e discreta. Finché le sue condizioni di salute glielo hanno consentito, ha continuato a venire in banca con continuità, interessandosi a tutto ciò che accadeva: le grandi decisioni strategiche, ma anche i più piccoli particolari, con una straordinaria attenzione ai dipendenti, ai diversi direttori che si sono succeduti nel tempo, agli amministratori. E anche quando non ha più potuto essere fisicamente presente, ha continuato a partecipare, anche a distanza, a tutta la vita della banca, ha continuato ad informarsi e a vivere con grande coinvolgimento la “sua” banca. E in questo momento di grande commozione, non posso non ricordare la sua profonda amicizia e il legame umano e personale che lo ha sempre unito a mio padre Donato. Sin da giovanissimi hanno condiviso tante cose hanno continuato a coltivare un rapporto di amicizia sincera e profonda che andava ben oltre qualsiasi legame professionale. Sono cresciuti insieme e insieme hanno condiviso tante scelte e tante decisioni, in un rapporto personale di conoscenza e di stima reciproca e sincera, di lealtà e di rispetto. Un’amicizia preziosa e di lunghissima data. Ora mi piace immaginarli di nuovo insieme che, da lassù, continuano a guardarci e a guardare alla loro banca. custodiremo nel cuore il ricordo di Fernando Manzo con profondo affetto e gratitudine».