ALATRI - AMARO COMPLEANNO PER L'OSPEDALE SAN BENEDETTO
- Tommaso Villa
L'Ospedale San Benedetto compie 38 anni. Il 10 agosto del 1987 il blitz di Francesco Priorini
Buon compleanno San Benedetto. Gli auguri non sono per il Patrono d'Europa ma per il nostro ospedale, quello nuovo come ancora diciamo non alatresi, e non il caro vecchio nosocomio di Piazza Regina.
Sono trascorsi ben 38 anni da quel 10 agosto 1987, e quanti fatti sono accaduti. Quanti medici e personale paramedico, amministrativi, degenti, finanche suore ospedaliere e tanti altri. Quanti ricordi, misti a polemiche, decisioni scellerate...
"L'Amministrazione comunale si impegna a sostenere in ogni sede la necessità della costruzione di un nuovo ospedale. Non è un proclama dei nostri giorni, bensì l' impegno che la Democrazia Cristiana prese alla vigilia delle elezioni amministrative del 1970. L'ospedale di zona per cui negli anni 70 la Cassa del Mezzogiorno stanziò 4 miliardi di lire e che sarebbe sorto in località Chiappitto su un'area di 50 mila mq. "Un complesso che avrà una capacità di 270 posti letto - si legge nella cronaca di quegli anni - e che sarà dotato di delle divisioni di medicina, chirurgia, ostetricia e ginecologia, pediatria e otorino. Ogni reparto avrà 58 posti letto diviso tra uomini e donne, tranne il reparto di otorino che ne avrà solamente 29. Siamo negli anni 80 e come si legge nella pubblicazione della Dc Parlano i fatti: "Nel 1974 sono state poste le basi per lo sviluppo della zona di Chiappitto, attraverso la redazione delle varianti per la localizzazione del nuovo ospedale generale, malgrado il ritardo di due anni dovuto all'approvazione regionale della variante, l'ospedale è in avanzata costruzione".
Il nuovo ospedale, iniziato nel 1977 è ormai in fase di ultimazione. La sua utilizzazione risolverà il problema di una moderna e confortevole assistenza ai ricoverati. Il nostro ospedale declassato, umiliato ridimensionato legato ad uomini illustri: da Piermaria De Cesaris a Francesco Priorini, al dottor Giuseppe Desiato e decine di altri colleghi e colleghe.
Abbiamo cercato di ripercorrere un po' di storia, non è stato facile ma... i Beatles ci hanno insegnato che: "With a little help from my friends" per chi non mastica l'inglese: Con un piccolo aiuto dei miei amici che ringrazio: Marilinda Figliozzi, Dario Ceci, Giulio Rossi, Peppe Cecchinelli, Gianfranco Caporilli, Massimo Daranghi. Proprio quest'ultimo mi viene in aiuto: "penso fosse il 1987 perché io e Alberto Minnucci fummo tra i primi ad esservi ricoverati. Alberto si scontrò con una circolare in Via Fiura, ed io con il Vespone andai addosso a quel mezzo pubblico. Il San Benedetto fu aperto in fretta e furia, Priorini era il presidente dell'allora Comitato di Gestione, credo che si sia preso una bella responsabilità". Marilinda Figliozzi: Gianni (Minnucci) all'epoca lavorava presso lo studio di Piermaria De Cesaris mi diceva che la firma per la costruzione venne apposta il 7 luglio del 1977.
Francesco Priorini fece un autentico blitz trasferendo tutto dal vecchio al nuovo nosocomio pur di farlo funzionare, il nuovo stabile era pronto ma qualcuno non si decideva ad autorizzarne il trasloco". A quanto pare c'è sempre stato un ostacolo o qualche impedimento di qualcuno verso l'ospedale di Alatri. Dario Ceci: "l'amico, nonchè ex sindaco Francesco Priorini era stato da poco nominato presidente del Comitato di Gestione della Usl. Ricordo già a primavera inoltrata il trasloco delle suppellettili con la sua Alfa color amaranto. Prese d'impeto quella scelta disse: 'Se non apriamo ora, l'ospedale, ancora cantierizzato da tempo (si registrarono diversi furti all'interno) non ce lo fanno aprire più. Il San Benedetto sempre osteggiato a livello provinciale, 38 anni fa come adesso". Molti ricordano il trasloco di attrezzature e suppellettili anche con le auto degli stessi dipendenti.
Gianfranco Caporilli: "ci lavoro da 38 anni, ricordo che il dottor Giandavide Martellotta mi fece una ecografia. Peppe Cecchinelli faceva parte del Comitato di Gestione insieme a Carlo costantini, Paride Quadrozzi, Carlo De Parasis di Collepardo e altri rappresentanti del consiglio comunali della Usl Fr2 di Trivigliano e Vico Nel Lazio, come vecchio comitato ci occupammo del trasferimento dal vecchio stabile e la costruzione del nuovo (all'epoca i membri del CdG erano nominati in base alla rappresentanza politica, ovviamente la Dc faceva la parte del leone. Ed a tal proposito venne innescata una polemica all'interno dello scudo crociato, a qualcuno a quanto pare non piaceva questo metodo. Ma vi erano equilibri politici provinciali da rispettare nda). Sono convinto che si deve a Francesco Priorini e al suo coraggio quello che fu definito un blitz. Un bel momento di gestione politica della sanità". Alcuni ritengono che Carlo Costantini non ebbe il coraggio di aprire il nuovo San Benedetto, cosa che ebbe, invece Priorini.
Il resto è relegato ai giorni nostri dopo anni di manifestazioni, cambi di manager, chiusure e ridimensionamenti. Ma il San Benedetto è sempre lì per servire un'utenza di oltre 100mila abitanti. (Nella foto la manifestazione del 2012).
Bruno Gatta