ALATRI - RICORDATA MARIA RAFFAELLA CIMATTI
- Tommaso Villa
Ieri scorso presso la Concattedrale di San Paolo di Alatri c'è stata la solenne celebrazione eucaristica in occasione della nascita al cielo della beata Maria Raffaella Cimatti, l'Angelo dei malati. Nativa di Faenza, Santina Cimatti si aggregò alle suore ospedaliere della Misericordia e qualche anno più tardi giunse presso l'ospedale San Benedetto dove iniziò la professione di infermiera e poi di servizio nella farmacia, dopo una parentesi nel nosocomio frusinate tornò ad Alatri dove rimase fino alla morte sopravvenuta nel 1945. Non solo addetto alla farmacia ma al servizio dei sofferenti. Per questo fu chiamata l'Angelo dei malati.
Il 23 giugno del 1945 tornava alla casa del padre, ma suor Maria Raffaella non si prodigò per tanti lustri alle cure dei malati dell'ospedale San Benedetto. La suora non si limitò a svolgere con santità il suo ruolo, fece di più; parrebbe che si debba a lei ed al vescovo monsignor Edoardo Facchini, se la città di Alatri nel 1944 fu risparmiata dai bombardamenti dei tedeschi. Fu suor Maria Raffaella a convincere a far desistere dal piano strategico del generale Kesserling, anzi pare che l'ordine di radere al suolo Alatri fu addirittura di Adolf Hitler. A pericolo scampato la gente gridò al miracolo. "Miracolo - gridarono in coro - un angelo ha salvato la città e quell'angelo fu suor Maria Raffaella Cimatti. Il 12 luglio del 1996 suor Cimatti venne beatificata. Il suo nome è legato ad un falegname di Fumone Loreto Arduini.
Questi il 10 maggio del 1970 all'età di 11 anni si aggravò in seguito ad una malattia esantematica; una grave forma di morbillo che sfociò in una encefalite virale convulsiva. Tanto che il bimbo entrò in coma e fu dichiarato spacciato dai medici di un ospedale romano, dopo che i medici del San Benedetto di Alatri avevano detto altrettanto. Dopo il trasferimento al Centro di rianimazione del policlinico Umberto I° di Roma la zia suor Luigina Arduini dello stesso ordine religioso di suor Cimatti, mise sotto il cuscino di Loreto un'immaginetta di suor Maria Raffaella Cimatti. Il giorno dopo la deposizione del santino il bambino usci dal coma.
Il papà di Loreto si rivolse così a suor Maria Raffaella Cimatti ed implorandola esclamò: "Hai salvato mio figlio, se veramente sei una santa come tutti dicono fallo guarire completamente". Il giorno successivo papà Franco si recò in ospedale ed il figlio alla sua vista urlò forte: "Papà" e svenne, Dopo aver riaperto gli occhi chiamò nuovamente il padre; era più tranquillo, ma soprattutto era guarito completamente. Il fatto prodigioso si verificò grazie all'intercessione di Suor Cimatti. Vi fu un' inchiesta diocesana iniziata ben 19 anni dopo il miracolo, e poi una prassi lunga e estenuante che si concluse nel 1996 quando il 12 maggio la vicaria generale delle suore ospedaliere annunciò l'evento della Beatificazione di suor Cimatti, e la cui celebrazione venne presieduta da papa Giovanni Paolo II°, alla presenza di Loreto Arduini e della moglie signora Francesca Arca. L'ospedale è un'istituzione cristiana.
E come diceva suor Cimatti: "Non è solo l'ambiente dove si soffre e si muore. Si possono esercitare virtù umane e soprannaturali. Dove rifioriscono sentimenti morali e religiosi perché il dolore avvicina a Dio. Per noi religiose ospedaliere è come il nostro campo di battaglia, perché possiamo testimoniare la realtà delle affermazioni di amore a Dio e al prossimo". Nel 1857 il vescovo Gaetano Rodilossi fece richiesta per avere delle suore ospedaliere al San Benedetto. E così 4 suore nel luglio dello stesso anno partirono da Roma alla volta di Alatri. Arrivarono all'una di notte e ci furono molte persone ad attenderle. Perché ci si dovrebbe stupire se qualche anno fa in difesa del San Benedetto le suore ospedaliere hanno marciato e manifestato per salvaguardare il nosocomio alatrense?
Tornando ai giorni nostri, lunedì scorso alla celebrazione c'era Loreto Arduini (nella foto) che ci ha confessato di essersi emozionato. "Si emoziona sempre quando parla della sua storia e della guarigione - ci ha raccontato la moglie - la signora Patrizia Arca. E ovviamente ogni qualvolta ci rechiamo a trovarla ad Alatri. Quest'anno c'erano più suore del solito - tende a precisare la signora Patrizia provenienti da tutti e 5 i continenti". Qualche anno fa dopo aver saputo della storia di Loreto Arduini tramite il sindaco di Fumone Matteo Campoli mi recai a casa del falegname per un'intervista. Qualche giorno fa alla vigilia della ricorrenza ho inviato a Vincenzo Rocchi un amico di Guarcino ma residente da anni a Terracina questo video. Non sapendo che ci fosse un legame con la Beata Maria Raffaella Cimatti. "Sono nato il 28 settembre - racconta emozionato Viincenzo. Ero cianotico e stavo malissimo tanto che il giorno dopo la mia nascita mi battezzarono per paura che potessi morire. Questo mi raccontò mia madre e mia sorella. Fui ricoverato al vecchio ospedale di Alatri a Piazza Regina. La mia cara mamma lasciò una spilla di corallo vicino ad un'immagine di suor Maria Raffaella Cimatti, non ricordo se era un busto, una statua. Mamma pregò per la mia salvezza e tornò a casa a Guarcino, mentre mio padre venne a Roma all'ospedale Umberto Primo.
Dopo qualche giorno ci fu la mia guarigione completa, mi riportarono a Guarcino e mia madre non credeva ai suoi occhi per la buona notizia e per la felicità sua e di tutto il paese. Questo episodio importante della mia vita lo avevo rimosso, perché mi era stato raccontato. Quando l'amico Bruno mi ha inviato il video di questa suora allora nella mia mente si è accesa una luce, la luce di questo bellissimo ricordo". Questo episodio sicuramente non potrà servire per la causa di santità di suor Maria Raffaella Cimatti, ma è pur sempre una manifestazione di fede verso l'Angelo dei Malati.
Bruno Gatta