VEROLI/MONTE - BARBARO DISPREZZO PER LA SALUTE PUBBLICA

  • Tommaso Villa

"Un intrepido consigliere comunale di Frosinone, forse poco avvezzo al rispetto dei territori e, a quanto pare, particolarmente incline a metodi politici distopici, ha proposto, in questi giorni, di spostare le centinaia di tonnellate di rifiuti, non caratterizzate, dal deposito di via le Lame alla cava dismessa che insiste in zona Ripiani/Bagnara a confine tra Veroli e Monte San Giovanni Campano".

A parlare è Lorenzo Fiorini, esponente del Psi di Veroli, che aggiunge: "Proporre una simile soluzione manifesta una forte discriminazione del dettato costituzionale e palesa un evidente disinteresse per una risoluzione del problema in termini ambientali evidenziando, parimenti, un barbaro disprezzo per la salute pubblica comune. Massima solidarietà al sindaco di Monte San Giovanni Campano e alla sua comunità.

Prima che questa distorsione politica, tanto mediocre quanto ammalorata da stolidi e surrettizi preconcetti autoreferenziali, faccia del meschino proselitismo, chiedo alle più alte istituzioni in Provincia di intervenire e invitare l'amministrazione comunale di Frosinone a fare quello che non ha fatto per 20 anni: smaltire i rifiuti e ripristinare lo stato delle cose bonificando un territorio, quello di via Le Lame, fortemente pregiudicato in termini ambientali.

L'intera provincia di Frosinone è vittima di continui soprusi, reati, delitti ambientali perpetrati con il coinvolgimento delle mafie che infiltrano sempre più il tessuto economico industriale imprenditoriale di questo territorio. Situazioni aberranti quali il Sin della Valle del Sacco, le pericolosissime discariche ex Olivieri di Ceprano, il funesto incendio di una azienda di Frosinone, i fumi e le combustioni spontanee delle discariche interrate di Nocione a Cassino la dicono lunga anche sull'incapacità della politica di reagire, quando non collusa.

Il problema ecomafie è sempre più inquietante e nel rapporto 2025 di Legambiente il Lazio è al quinto posto tra le regioni, con la province di Roma Frosinone e Latina che registrano una forte e preoccupante impennata di reati, pari al 20 per cento in più rispetto al 2024. Nell'indefferenza di chi governa sempre propenso a sanatorie, deregolamentazioni e condoni, questo territorio rischia di diventare la nuova terra dei fuochi.

Al netto delle ideologie politiche - conclude Fiorini - è ora di alzare un muro comune invalicabile contro i reati ambientali che hanno ricadute sociali ed economiche persistenti e devastanti tanto in termine ambientale quanto in quello sanitario. Si metta mano alla riderteminazione del reato di disastro ambientale rendendolo penalmente rilevante...".