MALASANITA' - LISTE DI ATTESA, RICETTE INVALIDATE E DATI FALSATI

  • Tommaso Villa

Le liste di attesa si allungano sempre di più a tal punto che le ricette vengono “invalidate” e fatte rifare, “falsando” i dati statistici. Siamo di fronte ad un vero e proprio “bluff” solo che non stiamo giocando a poker, ma sulla pelle dei malati.

Il fatto. Nel registro ufficiale della Regione Lazio, al numero U1202497, in data 5 dicembre 2025, è stata protocollata una comunicazione ufficiale della Direzione Regionale Salute e integrazione Sociosanitaria.

Comunicazione inviata, oltre che a Penna e Spada, anche a tutti i Direttori generali delle Asl del Lazio, a tutte le Aziende ospedaliere IRCCS, a tutti i Policlinici universitari del Lazio, alle Associazioni di categoria e a Lazio Crea.

Prevede l’applicazione, anche nel Lazio, del Decreto Ministeriale 25 Novembre 2024 relativo alle prescrizioni sanitarie emesse entro il 29 dicembre 2024. Cioè quasi un anno fa.

Testualmente: “In applicazione di tale disposizione le ricette prescritte prima del 29 dicembre 2024, già prenotate e non ancora erogate, potranno essere fruite esclusivamente entro il 29 dicembre 2025. Dopo tale data, le ricette verranno invalidate a livello centrale…”.

Più semplicemente. Un paziente va dal suo medico, si fa pare la ricetta, prenota la visita o l’accertamento diagnostico, aspetta più di anno e poi la sua ricetta viene invalidata.

Quando il pazienta si reca presso la struttura sanitaria lo specialista, senza conoscere il malato e senza sapere perché è stato richiesto dal suo medico quel tipo di accertamento, dovrà emettere una nuova prescrizione al momento dell’erogazione.

E questo è il bluff. La vecchia ricetta e tutto il tempo che i pazienti hanno atteso spariscono nel nulla. Spariscono dai dati statistici. Come se non fossero mai esistiti.

Nei dati statistici vengono inseriti “solo” i dati della nuova ricetta e con la nuova data. E’ come se una persona fosse andata oggi dal suo medico, oggi avesse fatto la prenotazione e oggi avesse usufruito della prestazione. Ma, tutto ciò non è assolutamente vero.

Sulla scorta di questo bluff, a livello nazionale e a livello regionale, chi governa afferma di aver ridotto le liste di attesa. Naturalmente non è vero per la povera gente che continua ad aspettare anni.

Avete solo strappato le vecchie ricette e “cancellato” i tempi di attesa che la povera gente, quella che non può andare dai privati e pagare, continua a sopportare.

Nella foto il Governatore della Regione Lazio, Francesco Rocca