ALATRI - TRADITI GLI INTERESSI DELLA CITTA'
- Tommaso Villa
Durissimo intervento di Dario Ceci, esponente di Patto Civico, sulla gestione idrica da parte di Acea nel Comune di Alatri. In un video pubblicato sui social, il Presidente del movimento civico ha stigmatizzato il comportamento, definito “a dir poco anomalo” ,del sindaco Cianfrocca durante l’assemblea di ottobre 2024 tra Acea e l’ATO 5, nella quale si è discusso dell’aumento delle tariffe idriche da applicare anche alle famiglie alatrensi.
Cianfrocca, anziché esprimere voto contrario alla proposta di aumento avanzata da Acea, nonostante la tariffa idrica risulti già tra le più alte d’Italia, ha incredibilmente scelto di sottoscriverla, deliberando in favore della proposta stessa. Un atto che, sotto il profilo amministrativo, appare a dir poco scellerato, poiché lede gravemente gli interessi della comunità che il sindaco avrebbe invece il dovere di rappresentare, tutelare e garantire.
Con questo comportamento, peraltro, lo stesso Cianfrocca smentisce clamorosamente quanto affermato nel suo programma elettorale, presentato e promosso durante la campagna di quattro anni fa. Proprio in quel documento si evidenziava la necessità di richiamare il gestore del servizio idrico a una maggiore attenzione e responsabilità, soprattutto in relazione ai numerosi disservizi che invece si sono aggravati nel tempo e che continuano a colpire pesantemente i cittadini ancora oggi.
Altro momento particolarmente forte dell’intervento di Ceci è stata la sua denuncia dell’ennesima scivolata istituzionale del sindaco Cianfrocca, relativa alla delicata vicenda della transazione tra Acea e l’ATO 5. Durante l’ultima assemblea, tenutasi all’inizio del 2025, si è discusso della chiusura debitoria tra Acea e i sindaci della provincia di Frosinone, per un importo iniziale stimato tra i 120 e i 130 milioni di euro.
In quella sede, ha ricordato Ceci, si è scelto di accettare una transazione che riconosce ad Acea una cifra irrisoria, appena 11 milioni di euro. Un accordo che appare penalizzante per i comuni, i quali si troveranno a spartirsi le briciole di quanto Acea avrebbe dovuto corrispondere sin dall’inizio della gestione del servizio idrico. Parliamo di oneri concessori mai versati, di interventi promessi e mai realizzati sulle reti idriche, per decine di milioni di euro, e di altri aspetti cruciali ignorati nel tempo.
Ebbene, anche in questa occasione il sindaco Cianfrocca non ha assunto una posizione netta e contraria. Ha invece avallato una scelta che, ancora una volta, condanna le famiglie alatrensi a continuare a pagare tariffe elevate per un servizio che resta inefficiente, ingiusto e lontano anni luce dal principio di equità. Sull’acqua , ha sottolineato , bene comune per eccellenza, si continua ad applicare una logica da monopolio privatistico, a vantaggio di una società quotata in borsa che, anche quest’anno, ha realizzato utili per centinaia di milioni di euro.
A fronte di tutto questo, ritengo sia giunto il momento di non limitarci più alla denuncia, ma di passare all’azione. Ecco perché lancio un appello concreto ai miei concittadini: costituiamo insieme un’Associazione “Acqua Pubblica Alatri”, sul modello di quanto sta accadendo in molte altre realtà italiane. Un’associazione di cittadini per i cittadini, con l’obiettivo di vigilare, proporre, difendere gli interessi collettivi e promuovere una gestione trasparente e partecipata del servizio idrico.
Se gli amministratori, a partire dal sindaco, non sono in grado o non vogliono tutelare gli interessi della nostra comunità, allora dovremo farlo noi. Perché l’acqua è un bene essenziale, non una merce da regalare a chi specula sulla nostra pelle. E perché la dignità di una città si misura anche dalla capacità dei suoi cittadini di non rassegnarsi all’ingiustizia.