VEROLI - MOSTRA PERSONALE DI PAOLO GAETANI
- Tommaso Villa
Sarà Paolo Gaetani con “Verticality” ad inaugurare la quinta stagione di esposizioni della sala d’arte contemporanea Crystal, a Veroli. A partire dal vernissage di sabato 17 maggio alle 17,00 e fino a domenica 8 giugno, le sue nuove opere potranno essere ammirate nello spazio di via Casalunga, anche su prenotazione. Per lui si tratta di un ritorno a Crystal, essendo stato tra i protagonisti della prima edizione di mostre avvenuta nel 2021.
In particolare, per Gaetani è la prima personale dopo quella dello scorso anno tenuta negli spazi del chiostro di Sant’Agostino sempre a Veroli. Stavolta però si tratterà di opere completamente nuove che richiamano atmosfere verticali, realizzate con il suo inimitabile stile, ma con uno sguardo rivolto alla contemporaneità: “Una verticalità artistica sì, ma anche di vita considerato il momento che stiamo vivendo”, spiega lo stesso Gaetani. Dunque una verticalità spirituale, che considerato “il periodo buio, permetta di guardare anche in altre direzioni”.
Verolano, classe 1961, Gaetani è un artista che ha fatto della pittura un linguaggio personale, vibrante e in continua evoluzione. La sua formazione artistica prende avvio negli anni Ottanta, quando frequenta lo studio del pittore inglese Francis Cox. Fin dagli esordi, Gaetani dimostra un’attitudine naturale alla sperimentazione, costruendo una poetica visiva fondata sulla ricerca cromatica, sull’armonia delle tonalità e sulla potenza espressiva delle linee.
La sua produzione spazia tra figure, paesaggi e volti ma è la quotidianità, nella sua semplicità e bellezza nascosta, a diventare spesso protagonista delle sue tele. “Riprendo un discorso iniziato qualche anno fa, richiamandomi alla realtà”. Con sensibilità e libertà espressiva, l’artista alterna un approccio emozionale, quasi astratto, a uno più realistico e definito.
La pittura di Gaetani è un dialogo costante tra luci e spazi, tra colori che si rincorrono e si sovrappongono. Talvolta è il colore stesso a dominare la scena, come nei paesaggi narrati attraverso combinazioni cromatiche. Altre volte, invece, è la forma a imporsi precisa e tangibile, per poi essere trasportata in un mondo di atmosfere quasi metafisiche.