SORA - LA SCACCHIERA DEL TEMPO
- Tommaso Villa
C’è qualcosa di affascinante nel vedere una scacchiera prendere vita. Domenica, in piazza, è andata in scena una nuova edizione della “partita a scacchi vivente”, tra applausi, curiosi e turisti. Un evento suggestivo, che unisce gioco, arte e partecipazione. Ma non tutti sanno che questa idea ha radici lontane.
Era il 1962 quando, nella stessa città, si organizzò una delle prime partite a scacchi vivente d’Italia. I pezzi? Uomini e donne in costume. Le mosse? Guidate da due maestri. Lo scenario? Piazza Santa Restituta, trasformata in un enorme tavolato in bianco e nero. Fu un esperimento culturale pionieristico, con grande coinvolgimento popolare.
La sfida non fu una semplice dimostrazione: Sora giocò contro Frosinone, in una simbolica battaglia tra due città. Tutto fu curato nei dettagli: i costumi, le mosse, la scenografia. Le immagini in bianco e nero raccontano un’atmosfera che oggi fa quasi emozionare: sguardi curiosi, vestiti d’epoca, e un intero paese che partecipa.
A distanza di oltre sessant’anni, Sora conferma la sua capacità di coniugare tradizione e spettacolo, portando avanti un filo che lega generazioni.