CIOCIARIA - TUTTI CONTRO RIGHINI

  • Tommaso Villa

La luna di miele tra la destra Ciociaria e l’assessore regionale Giancarlo Righini (Fdi) è finita. Male. Nessuno ha la forza e il coraggio di affacciarsi dal balcone di Palazzo Venezia e dichiarare la guerra ma tutti si stanno armando per combattere, vincere e respingere l’invasore sui castelli romani.

Righini si muove come un elefante in una cristalleria. Sfascia tutto, non bussa mai, non rispetta ruoli politici e istituzionali. Irrompe e impone senza condividere con nessuno. Piazza i “suoi” non quelli del partito. E prova a vestire di “nero” chi per una vita è stato “rosso”.

Nella Provincia di Frosinone ha fatto saltare gli equilibri, ha provocato serie incomprensioni ed ora è scattato il fuoco di sbarramento. Per adesso solo contro chi sta provando a imporre alla Presidenza della Provincia stracciando accordi politici che portano alla Città dei Papi.

Tutto ciò senza passare attraverso i coordinamenti locali del partito e peggio ancora nel coordinamento provinciale. Come se non esistessero, come se non contassero nulla. Così si impone il Revisore dei conti al Consorzio di bonifica di Cassino, il commissario alla Comunità montana di Atina e si pensa di gratificare chi aspira alla Presidenza di Lazio Crea dopo essere passato per l’Ater. E questo solo per fare alcuni esempi. Ma ce ne sono sessantamila.

“E mo’ basta” avrebbe detto una donna romana che conta e che non tollera le giovani e avvenenti ragazze ciociare. Sempre e comunque presenti.

In questo scenario i Ciociari fanno pace, si riparlano, decidono di combattere insieme. Non hanno alternative perchè lasciare spazio ulteriore a Righini significa rinunciare anche a tutelare il territorio.

Meglio un Ciociaro debole che un romano prepotente.