COSTUME - SE VUOI A FERRAGOSTO ANDIAMO TUTTI A SCAURI
- Tommaso Villa
Voglio andare al mare, non ho mai visto il mare. Antonio aveva 16 anni, seduto davanti al Bar Martino, con la sigaretta ad un angolo della bocca, si dava arie da uomo, ma era un ragazzo, che aspettava l'estate per una nuotata nel fiume, il mare era un lusso per ricchi, quelli come lui non ci pensavano neanche.
Se vuoi, disse il vicino di sedia, a Ferragosto andiamo tutti a Scauri, preparati, contribuisci alle spese e verrai con noi. Più che fare il bagno a noi interessano le signorine in costume. Così quel 15 Agosto del 1950, con il sole che picchiava forte, Antonio salì su un camioncino scoperto, residuato di guerra e insieme ai “vitelloni” del bar, si mise in viaggio verso Scauri.
In uno zaino che teneva ben stretto, la madre aveva preparato una pentolina di pasta, due uova sode e una bottiglia d'acqua. Era la prima volta che si allontanava da casa, per questo era agitato. Il viaggio non finiva mai, ad ogni curva si teneva stretto alla sponda per non finire addosso agli altri. “Come è il mare?”, domandava con ansia: “ è ne ciume grande grande, quello che sta dall'altra parte non lo vedi”, spiegava il giovane seduto in fondo. Arrivarono e scesero tutti, si tolsero i pantaloni e la maglietta, il costume l'avevano indossato a casa.
Antonio ritto sul camion, guardava, quell'immensa distesa azzurra, l'onda che si infrangeva sugli scogli era una voce che parlava all'anima, per ricordare che siamo una piccolissima parte di un disegno molto più grande. Dove inizia la fine del mare? Si chiedeva il ragazzo, non c'erano strade che potessero condurre in un luogo definito, era uno sterminato azzurro che si univa al cielo. Il mare non si poteva suddividere in pezzi di proprietà: non aveva altro padrone all’infuori di Dio.
Scese in spiaggia, lasciò sulla sabbia i pantaloni e restò in mutande, non possedeva un costume come gli altri ma non provava vergogna. Lo sguardo fissava l'orizzonte, camminò adagio nell'acqua, un brivido percorse tutto il corpo, si tuffo e iniziò a nuotare, prima lentamente poi con sempre maggior forza e si sentì stretto in un caldo abbraccio. Solo allora comprese che l'acqua del mare è fatta della stessa sostanza che colora i sogni.
LUCIANO DURO