SANITA' - EVITARE LE AGGRESSIONI INCREMENTANDO I POSTI LETTO

  • Tommaso Villa

Ennesima aggressione al personale sanitario del pronto soccorso di Cassino, personale oberato di lavoro, spazi ristretti causa lavori di adeguamenti strutturali, rallentamenti inevitabili delle attività e esasperazione dei pazienti e loro famigliari al punto di diventare sempre più aggressivi nei confronti di chi lavora.

Troppe violenze contro gli operatori, numerose e prosperanti sono le segnalazioni che la UGL Salute ha costantemente evidenziato, gravi criticità che compromettono la qualità dell'assistenza e soprattutto la sicurezza e salute dei lavoratori. Un’amara realtà maturata nel tempo le cui conseguenze ricadono inevitabilmente sul personale sanitario presente, ultimo caso la notte di Ferragosto, quando un’infermiera e un OSS sarebbero stati presi a pugni dai famigliari di paziente in attesa.

Rappresentato ancora una volta i fatti, è evidente che l’accumulo di responsabilità, la carenza di personale, l’eccessiva affluenza di utenza e, l’insufficienza di posti letto nei reparti di riferimento impediscono di fatto il rispetto dei protocolli operativi, mettano a repentaglio la sicurezza sia degli utenti che dei lavoratori. Il rischio clinico aumenta esponenzialmente e il personale è costretto a operare in condizioni di stress fisico e psicologico estremo, con gravi ripercussioni sul benessere psicofisico e sulla capacità di erogare un'assistenza adeguata.

Motivo per cui, l’UGL Salute, fa appello alla Regione Lazio, affinché siano incrementati i posti letto nei reparti specialistici di destinazione, alleggerendo conseguentemente il sovraffollamento nei pronto soccorsi, invita altresì i vertici aziendali di recente nomina (Direttore Generale - Direttore Sanitario – Direttore Amministrativo), ad adoperarsi affinché sia garantita la sicurezza dei lavoratori, sia altresì, attivato il censimento del personale sanitario spesso utilizzato in funzione diverse da quelle dei profilo e ruolo rivestito, oltreché, un sostegno psicologico per gli  infermieri, medici, oss e tecnici sanitari, a rischio burnout scaturente da stress psicofisico ed emotivo. (Nella foto Rosa Roccatani).

Questo è ciò che la UGL Salute chiede!