CULTURA - RESTAURATO IL SARCOFAGO DEGLI SPOSI
- Tommaso Villa
Si è tenuta nei giorni scorsi al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, la conferenza stampa di presentazione del restauro del Sarcofago degli Sposi, il capolavoro assoluto dell’arte etrusca risalente a 2.500 anni fa.
Sono intervenuti il Direttore generale Musei, Massimo Osanna, la Direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Luana Toniolo, il Direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro, Luigi Oliva, e Vincenzo Formisano, Presidente della Banca Popolare del Cassinate, che sosterrà, come mecenate, il restauro.
Si tratta dell’opera più fortemente identitaria del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, legata profondamente al fondatore, Felice Barnabei, che con ostinata determinazione riuscì ad acquistare per 4 mila lire quel mucchio di “rottami fittili”, quattrocento frammenti di terracotta, che oggi sono diventati un simbolo indiscusso dell’arte etrusca.
Era infatti il 9 aprile del 1881 quando a Cerveteri, in una località della tenuta del principe Francesco Ruspoli, detta “della Banditaccia”, vennero alla luce gli innumerevoli frammenti del Sarcofago degli Sposi. Un’urna di dimensioni colossali caratterizzata da una parte inferiore a forma di letto (la kline), in cui venivano deposte le ceneri dei defunti, e da una parte superiore, con funzione di coperchio, modellata in modo da raffigurare una coppia di coniugi semidistesi a banchetto.
A distanza di oltre un secolo dal primo restauro, che consentì di ricomporre da centinaia di frammenti la celebre coppia di Sposi in un unico tenero abbraccio e a più di mezzo secolo dall’ultimo intervento manutentivo, il Sarcofago è ora al centro di una nuova stagione di studi che prevede non solo il restauro, ma anche la realizzazione di un piano conservativo, di manutenzione dell’opera e di valorizzazione, grazie alla convenzione fra il Museo e l’Istituto Centrale per il Restauro.