CASSINO - SINDACI AL CAPEZZALE DEL TERRITORIO
- Tommaso Villa
Convocata dal sindaco di Cassino Enzo Salera nella sua qualità di presidente, si è riunta, questo pomeriggio, nella sala Restagno del Comune, la Consulta dei sindaci del Lazio meridionale. Presenti 19 primi cittadini, o loro delegati, su 30 Comuni che la compongono.
Il primo argomento affrontato ha riguardato l’esame e la sottoscrizione di un documento a sostegno dell’entrata dei territori del Lazio Meridionale nella Zona Economica Speciale. E’stato rilevato come, stante questa zona del Cassinate ad una decina di chilometri da Rocca D’Evandro dove le imprese possono beneficiare di speciali condizioni riguardo agli investimenti e alle attività di sviluppo, sia ovvio che qualsiasi imprenditore, avendo vantaggi lì, grazie alla ZES, prediliga investire lì e non qui. “ Se a ciò aggiungiamo la crisi dell’automotive – ha rilevato il sindaco Salera - messe assieme le due cose, significa la distruzione dal punto di vista economico ed industriale della nostra zona”.
“Ovvio – è stato sostenuto unanimemente dall’assemblea dei sindaci - che su questa questione, di rilevanza vitale per l’economia di un intero territorio, si debba levare la voce della sua gente attraverso i propri rappresentanti. L’ideale è che, come già deciso dal Governo nazionale per le Marche e l’Umbria, sia inserito nelle ZES tutta la Regione Lazio. In subordine da tener presente le province più penalizzate per via dei confini, vale a dire Frosinone e Latina”.
A proposito della situazione di crisi di Stellantis e dell’Indotto, il vice sindaco di Piedimonte San Germano, Leonardo Capuano, ha manifestato la sua preoccupazione parlando addirittura di “massacro economico” di una realtà nella quale tra Stellantis e il Governo nazionale “a prendere gli schiaffi sono gli amministratori locali, cui si rivolgono i lavoratori in preda a preoccupazione crescente”, ha detto.
Altra questione di rilievo ha riguardato la riqualificazione dell’area aeroportuale di Aquino con l’approvazione di un documento illustrato dal vicesindaco di questa cittadina, Giuseppe Evangelista, che, ha fatto notare, “offre l’opportunità di un necessario rilancio economico e occupazionale a garanzia e a beneficio di tutto il nostro territorio afflitto da problemi di declino economico, carenza occupazionale e incertezze su sorti future”. A tal proposito è stata richiamata la positiva esperienza di Reggio Emilia, indicato come modello virtuoso da tener presente.
Il sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco, ha relazionato in merito alla preoccupante situazione della discarica di Roccasecca, quella di Cerreto, situata ai confini con i comuni di San Giovanni Incarico e di Colfelice. Ha illustrato l’iter che sta seguendo per l’impugnativa di questa autorizzazione del 2020 per la quale c’è bisogno di rimanere aggiornati sull’andamento della situazione e tenersi pronti qualora ci sia necessità di intervento. “E’ ovvio – ha rilevato il primo cittadino di Roccasecca - come questa sia una ulteriore penalizzazione del territorio, escluso dai vantaggi economici e penalizzato dalla discarica, un territorio che non può essere considerato la pattumiera della regione Lazio”. Rimane ferma, comunque, la posizione di un diniego alla riapertura, cosa sancita nel relativo documento.
Quanto all’aggiornamento della questione del C.A.R.A., la Consulta l’ha liquidata facendo riferimento a quanto fatto dal governo regionale riguardo al debito dei Comuni nei confronti della Saf: “Come hanno trovato 14 milioni per ripianare quella situazione, a Roma facciano altrettanto trovando 20 milioni per il C.A.R.A.”, è stato il liquidatorio commento.