ALATRI - CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA

  • Tommaso Villa

“Chi arriva ad Alatri rimane inevitabilmente colpito dall’imponenza della sua Acropoli: un capolavoro assoluto dell’architettura poligonale, tra i più significativi del Lazio meridionale. È forse la testimonianza più eloquente dell’ingegno costruttivo del popolo ernico, un sapere tecnico straordinario che si è trasmesso e trasformato nelle epoche successive, lasciando una traccia profonda anche nella tradizione architettonica romana”.

A parlare è Manuela Cerqua – archeologa e Direttrice del Museo Civico di Alatri e del Museo Archeologico Ernico di Anagni - che aggiunge: "Chi arriva ad Alatri resta inevitabilmente rapito dall’imponenza della sua Acropoli. Non è un caso che Ferdinand Gregorovius, grande storico dell’Ottocento, affermò di non aver provato altrettanto stupore neppure di fronte al Colosseo.

L’Acropoli non è soltanto un prodigio di architettura poligonale, ma un luogo in cui archeologia, paesaggio, sacralità e memoria si intrecciano, restituendoci uno dei siti più rappresentativi del Lazio meridionale e l’espressione più alta dell’ingegneria del popolo ernico, poi assimilata e rielaborata anche in età romana.

La sua struttura racconta almeno due grandi fasi costruttive:

  • una prima, già nel V secolo a.C., documentata dal rinvenimento di luoghi di culto con stipi votive di eccezionale interesse;

  • una seconda, attribuibile all’età romana, probabilmente precedente al II secolo a.C., quando i rapporti tra Ernici e Roma si fecero più complessi.

Questi elementi rendono l’Acropoli un monumento di straordinario valore storico e identitario. Ma il cuore di questo patrimonio non appartiene solo ad Alatri: Anagni, Alatri, Ferentino e Veroli condividono la stessa matrice culturale. È da questa comunanza profonda che nasce Hernica Saxa – Dove la storia lega, la cultura unisce, progetto di candidatura a Capitale Italiana della Cultura, che promuove una rete di città e borghi capaci di proporsi attraverso un’offerta culturale integrata, coerente, ma anche diversificata.

Ciascuna realtà custodisce peculiarità archeologiche, storiche e artistiche uniche; insieme, però, esse generano un sistema culturale più forte e attrattivo, in grado di coinvolgere pubblici diversi e di valorizzare il patrimonio materiale e immateriale del territorio. È una cultura che vuole mettersi in cammino, soprattutto verso i più giovani: non aspettiamo che arrivino, ma ci muoviamo noi, per coinvolgerli, ascoltarli e restituire vitalità ai nostri borghi interni".